Azovstal, Domenico Quirico: "Il più grande errore di Zelensky", perché i suoi soldati potevano salvarsi
E se i combattenti asserragliati per giorni nelle acciaierie di Azovstal fossero stati invece dislocati in Donbass a difendere i territori ora occupati dai russi? Ne parla Domenico Quirico su La Stampa. Secondo lui la retorica con cui tutti, Zelensky incluso, hanno contribuito a farli diventare eroi non avrebbe fatto altro che creare danni, sia ai soldati poi caduti in mano russa, sia all'Ucraina, che avrebbe potuto usare i suoi uomini per combattere sul fronte. "Il più grave errore commesso dagli ucraini in questa guerra sciagurata è stata l'epopea, finita in resa disastrosa, della acciaieria Azovstal a Mariupol", scrive Quirico.
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Qual è stato il risultato di quella resistenza? "La perdita di soldati molto determinati e addestrati che sarebbero stati risolutivi in altre battaglie - spiega il giornalista -. Con l'aggiunta del disastro filmato della resa ai soldati russi, che ha certamente piagato l'orgoglio di civili e combattenti ucraini". Adesso la stessa situazione sembra essersi ripresentata nello stabilimento chimico Azot a Severodonetsk: "Alcune centinaia di soldati e civili si sono barricati nella zona industriale, un quadrato di rovine, l'ultima ancora non sotto controllo dei russi".
A proposito di Severodonetsk, Quirico spiega che si potrebbe ancora "completare, senza troppa palpitante confusione, la ritirata" ed evitare così una Azovstal 2. Pare, però, che a Kiev non ci sia un accordo sulla situazione. "Bisogna scegliere tra l'epica difesa per continuare ad affermare che 'i russi non controllano Severodonetsk', luogo chiave della battaglia del Donbass, ma immolando inutilmente altri soldati. O cominciare a preparare l'opinione pubblica con timidi accenni alla necessità di doversi ritirare", continua il giornalista. Sembra, inoltre, che non siano i militari ma i politici a voler insistere sul mito dell'eroismo. Perché? Per convincere gli occidentali a inviare sempre più armi.