Taiwan, scontro tra Xi Jinping e Joe Biden: "L'isola è nostra, cosa faremo", mondo col fiato sospeso
Volano parole grosse tra la Cina di Xi Jinping e e gli Stati Uniti: al centro dello scontro le mire espansionistiche di Pechino sull'isola di Taiwan. L'amministrazione Biden ha fatto sapere di non essere più disposta a sopportare le azioni destabilizzanti della Cina. Una presa di posizione forte che accende lo scontro tra i due Paesi in un contesto già bellicoso con la guerra d'Ucraina che infiamma il mondo.
"Nessuno può separare Taiwan dalla Cina continentale", ha affermato il portavoce del ministero della Difesa cinese, Wu Qian, in dichiarazioni ai giornalisti riprese dal South China Morning Post dopo il primo faccia a faccia tra il ministro cinese Wei Fenghe e il segretario alla Difesa Usa Lloyd Austin, a margine dello Shangri-La Dialogue a Singapore. "L’Esercito popolare di liberazione cinese - ha detto il portavoce - combatterà a tutti i costi per difendere la sovranità e l’integrità territoriale".
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Secondo il Global Times, Wei ha insistito sul"principio di una sola Cina" come "base politica" dei rapporti tra il gigante asiatico e gli Stati Uniti, "condannando le ultime vendite di armi da parte degli Usa all’isola", che Pechino considera una "provincia ribelle". E, scrive ancora il Gt, ha ribadito che i militari cinesi "non esiteranno a stroncare qualsiasi tentativo di indipendenza di Taiwan". Insomma la tensione tra i due Paesi resta davvero alta e di fatto in questo momento non si vedono spiragli di distensione. La posizione geografica di Taiwan è di vitale importanza per la Cina, soprattutto per lo sbocco navale nell'Oceano che con una supremazia Usa verrebbe meno.