È un dato di fatto: se l'impero americano non fosse corso in aiuto degli ucraini, a quest'ora Putin avrebbe già invaso metà Ucraina. Proprio per questo qualche voce indiscreta a Mosca ha accusato lo Zar, non di non aver attaccato Kiev, ma di averlo fatto troppo tardi. È stata quindi di vitale importanza per Zelensky l'integrazione di fatto degli Usa.
Otto e mezzo, Lucio Caracciolo umilia gli uomini di Zelensky: "Il problema non sono le armi"
"Nel Donbass sta vincendo la Russia, lì ha concentrato tutte le sue forze oramai da tempo": Lucio Carac...
Intervistato da La Stampa il giornalista, nonché fondatore e direttore della rivista italiana di geopolitica Limes, Lucio Caracciolo è ritornato a parlare di guerra. Secondo lui Zelensky sarebbe deluso dalla Nato in quanto ne lamenta dilazioni burocratiche e litigi inutili che avrebbero causato un ritardo dell'invio delle armi da parte dei sostenitori atlantici a Kiev. Tedeschi per primi. Questi ultimi avevano infatti fatto tardare l'invio di blindati e carri armati alle forze ucraine. Armi che alla fine sono arrivate a destinazione.
Otto e mezzo, Lucio Caracciolo svela il retroscena su Putin: "Ha un cancro? Vi dico come stanno le cose"
Lucio Caracciolo, direttore di Limes, intervenendo a Otto e Mezzo su La7, ha provato a fare chiarezza sulle condizioni d...
Il giornalista ha dichiarato che la condizione per l'avvio della ricostruzione del territorio devastato dell'Ucraina è un lungo armistizio dove Zelensky dovrà affrontare questioni irrisolte. Queste ultime si trascinerebbero dal tempo dell'indipendenza: dalla corruzione al potere degli oligarchi. La maggiore preoccupazione strategica del Presidente dell'Ucraina rimane però una: la Germania. L'incubo del dopoguerra di Zelensky, secondo Caracciolo, sarebbe quindi che la massima potenza europea gli volti le spalle dovendoci avere a che fare per il resto dei suoi giorni.