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Finlandia fuori dalla Nato? La denuncia del ministro Haavisto: "Giochi politici alle nostre spalle"

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"Pensavo che saremmo diventati membri rapidamente, ora è difficile fare previsioni": il ministro degli Esteri finlandese Pekka Haavisto parla dell'eventuale ingresso del suo Paese nella Nato, spiegando quanto siano lenti i tempi nonostante l'urgenza del momento. La Finlandia di Sanna Marin, infatti, ha deciso di fare un passo in questa direzione solo dopo l'invasione russa dell'Ucraina. Prima del 24 febbraio, la maggior parte dei finlandesi era contraria all'ingresso nell'Alleanza atlantica.

 

 

 

"Quando la Russia ha attaccato l’Ucraina, abbiamo pensato che il nostro grande vicino non rispettasse l’architettura della sicurezza europea - ha spiegato Haavisto al Corriere della Sera -. Questo ha scatenato un processo molto rapido, e già a inizio marzo l’opinione pubblica finlandese era cambiata: prima il 50% era a favore dell’ingresso nella Nato, poi il 60%, ed è stato allora che i partiti hanno iniziato a ripensare i loro obiettivi sulla sicurezza". E in effetti poi i voti favorevoli in Parlamento sono stati tanti: "Su 200 parlamentari, 188 hanno votato a favore. È stato un risultato miracoloso". Adesso qualcosa sembra essersi inceppato: "Alcuni membri, a cominciare dalla Turchia, hanno espresso riserve".

 

 

 

Il ministro degli Esteri, però, ha spiegato che spera comunque in un invito "al summit Nato di Madrid a fine giugno". Secondo lui sarebbe in corso un gioco politico alle loro spalle: "Il gioco è questo. Quando vedi che gli Stati Uniti sono favorevoli all’ingresso di Finlandia e Svezia nella Nato, puoi sfruttare l’opportunità". Qualche Paese, insomma, starebbe approfittando dell'opportunità per fare leva sugli Usa. In ogni caso, la necessità di entrare nella Nato si fa sempre più forte: "Quello che è successo fra dicembre e febbraio ha cambiato la nostra prospettiva, abbiamo pensato che la Russia fosse più imprevedibile e non potesse più essere creduta". 

 

 

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