Battaglione Azov, "nuova unità a Kharkiv". Il comandante Sydorenko incubo dei russi
Il Battaglione Azov non muore mai. I militari ucraini arruolati nel reggimento identificato dai russi come il cuore del "Nazismo" ucraino, a poche settimane dalla resa della Azovstal dopo tre lunghi mesi di guerra senza esclusione di colpi, tornano in scena ma questa volta non lo fanno a Sud e nel Donbass, ma a Kharkiv, la seconda città dell'Ucraina e vera e propria "porta" per l'Est del Paese. Quello che secondo il ministro russo degli Esteri Sergey Lavrov è "l'assoluta priorità per il Cremlino".
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Ad annunciare la notizia, via Telegram, è stato il comandante Kraken Konstantin Nemichev, riportato da Unian. "Oggi, l'unità Azov SSO Kharkiv è stata ufficialmente costituita nella città. Questa è un'altra delle nostre unità di combattimento che opererà nella regione di Kharkiv e libererà la nostra terra dagli occupanti", ha scritto Nemichev indicando che il comandante della nuova unità è Anatoliy Sydorenko. Dopo l'ormai mitico Denis Prokopenko, comandante del Battaglione Azov originale, insomma, ecco un altro nome destinato forse a diventare il nemico numero uno di Vladimir Putin e dell'esercito russo.
Poche ore fa, lo stesso presidente ucraino Volodymyr Zelensky era stato in visita a Kharkiv per ringraziare i propri soldati per "l'eroico sforzo" con cui avevano ricacciato verso il confine russo l'esercito invasore. Zelensky aveva anche annunciato la rimozione del responsabile per la sicuezzadelal città: "Tutti lavorano per la vittoria e lo fanno in modo efficace, sfortunatamente, questo non può essere detto per il locale capo del servizio di sicurezza dell'Ucraina. Sono arrivato e ho chiarito la situazione, rimuovendo il capo del servizio di sicurezza della Regione. Non ha lavorato per difendere la città dal primo giorno della guerra. Ma ha pensato solo a se stesso".
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Intanto, nei territori controllati dai Russi a Est, un tribunale ha emesso oggi ordini di cattura contro due ufficiali delle Forze Armate ucraine, accusandoli di "genocidio e uso di armi proibite dalle leggi di guerra". L'agenzia Interfax riporta che l'ordine di arresto riguarda il comandante della 53ma Brigata meccanizzata Andrei Poliakov e il comandante di un battaglione di assalto identificato come Aleksei Majov, accusati di aver avuto un ruolo nel "genocidio" dei residenti della regione ucraina del Donbass.
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