Texas, strage alla scuola di Uvalde: la polizia ferma, ha lasciato sparare il killer
Nell'operazione di polizia seguita all'attacco armato nella scuola elementare di Uvalde, in Texas, sono stati "commessi errori". A riconoscerlo è stato il Dipartimento di Sicurezza pubblica dello stato americano. "Naturalmente non è stata la decisione giusta. E' stata la decisione sbagliata", ha dichiarato Steven McCraw, direttore del Dipartimento di Sicurezza pubblica del Texas, in conferenza stampa, parlando della scelta di non fare prima irruzione nella classe in cui si trovava il giovane armato Salvador Ramos. Circa venti ufficiali si trovavano in un corridoio fuori dalle aule nella scuola elementare teatro della strage e lì sono rimasti per oltre 45 minuti prima che gli agenti si muovessero per affrontare l'aggressore.
Il comandante delle unità intervenute sul posto riteneva che l'uomo si fosse barricato in un'aula e che i bambini non fossero in pericolo, ha reso noto McCraw. Pensava cioè che si fosse passati da una situazione di un aggressore armato in azione ad una situazione di un aggressore barricato quando in realtà nella classe si trovavano ancora dei bambini ed erano ancora a rischio. "Certo, con il senno di poi... È stata la decisione sbagliata. Punto", ha detto McCraw.
L'America si indigna, ma si commuove anche per la sorte di Miah Cerrillo, una studentessa di 11 anni che si è salvata dal massacro perché si è coperta del sangue dei compagni. La ragazza è arrivata tardi nella sua classe di quarta elementare dopo un appuntamento dal medico. Meno di un'ora dopo, Ramos armato ha fatto irruzione nella scuola e ha iniziato a sparare. Miah ha visto la sua insegnante, Eva Mirales, uccisa a colpi di arma da fuoco e quando il telefono le è scivolato di mano, la ragazzina l'ha preso e ha chiamato i servizi di emergenza sanitaria. Il padre di Miah ha riferito che quando ha riabbracciato la figlia, sana e salva, l'ha ritrovata con mani, viso e corpo ricoperti di sangue. Miah, dopo che una delle sue amiche è stata colpita da alcuni colpi di arma da fuoco, si è sdraiata su di lei, ancora sanguinante, in modo che l'uomo armato potesse pensare che entrambe fossero morte. In seguito, quando il killer si è allontanato si è ricoperta del sangue dell'amica, in modo che se l'uomo fosse tornato l'avrebbe scambiata per un cadavere. La compagna non è sopravvissuta. Il padre della ragazza ha riferito che i capelli di Miah sono bruciati dagli spari e dal collo alla schiena ci sono tante lacerazioni dovute ai frammenti di proiettili. La ragazza è particolarmente scossa e la notte vive in preda alla paura che l'assassino ritorni.