“Rapiti e costretti a costretti a essere carne da cannone”: scandalo nell'esercito russo, chi si rivolta contro Putin
Molti ceceni sarebbero vittime di “rapimenti di massa” e poi costretti a combattere come “volontari” nell’invasione russa dell’Ucraina. A renderlo sono sono stati diverse associazioni che si occupano di diritti umani e che stanno ricevendo decine e decine di segnalazioni da parte dei diretti interessati. Non sorprende il modus operandi ceceno, considerando che il loro leader, Ramzan Kadyrov, è considerato un “macellaio” nonché un criminale di guerra.
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Questa sua indole torna molto utile a Vladimir Putin, non a caso Kadyrov è uno sei suoi seguaci più accaniti, nonché uno dei critici più feroci e violenti nei confronti dell’Occidente. Il gruppo denominato 1adat - nato per combattere la corruzione cecena e la propaganda russa - ha raccolto alcune testimonianze: “Sono di nuovo in corso rapimenti di massa, parliamo di centinaia di persone strappate alle loro case. I rapiti sono costretti a firmare un documento in cui si afferma che sono volontari da mandare in Ucraina. Lì vengono inviati per essere impiegati in prima linea, come carne da cannone. Gli stessi uomini di Kadyrov li insultano e irridono, chiamandoli ‘feccia’ e non apparendo affatto dispiaciuti”.
Kadyrov è un personaggio ben noto ormai: è stato accusato di aver usato “torture medievali” sui suoi nemici in Cecenia ed è soprannominato “il figlio che Putin non ha mai avuto” per via della sua devota lealtà al presidente russo. Le sue truppe sono state accusate di crimini di guerra in Ucraina: in particolare si sostiene che le forze cecene di Kadyrov fossero tra gli invasori che hanno fatto strage di civili nei sobborghi di Kiev.