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Zelensky, crepe e faide ai vertici ucraini, gode Vladimir Putin: chi si muove per "farlo fuori"

Volodymyr Zelenski  

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In quel 20 per cento di territori ucraini conquistati dai russi l'82 per cento della popolazione, secondo un sondaggio, è contrario a cedere anche un solo centimetro di terra. Tanto che il presidente Volodymyr Zelensky ha detto: "Andremo ai colloqui con la Russia solo dopo che Mosca avrà restituito i territori presi dal 24 febbraio". Ma attenzione. Perché a Kiev, se l'unità contro i russi invasori non è in discussione, l'unanimità su come sconfiggerli è un'altra cosa, riporta il Corriere della sera. Nel governo si intravede qualche crepa. Un esempio è la riconquista militare della Crimea

 

 

Secondo il presidente costerebbe all'Ucraina "centinaia di migliaia" di morti ma qualche ora dopo la sua vice-ministro degli Esteri, Emine Dzhaparova, dice che "per noi la fine di questa guerra è solo la fine dell'occupazione russa sia della Crimea che del Donbass". E ancora: "I russi hanno rispettato le vite dei difensori di Mariupol", afferma Zelensky ma poi il capo negoziatore ucraino Mikhaylo Podolyak esclude qualsiasi tavolo col nemico e precisa che non è barattabile "né la nostra sovranità, né il nostro territorio e gli ucraini che ci vivono", perché "l'Ucraina non mette in ballo la sua sovranità in modo che qualcun altro possa riempirsi il portafogli". 

 

 

Insomma, sulla Crimea conquistata da Putin nel 2014 gli ucraini sono spaccati. Mosca lo sa e gode. "Una Crimea autonoma sotto la sovranità ucraina, avverte l'ex presidente Dmitry Medvedev, "provocherebbe una guerra totale".

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