Generale Gerasimov, la telefonata a Milley? "Pare che Di Maio...", indiscrezioni sull'impensabile intreccio
Dopo i vertici politici, tocca ai militari sul campo. Stati Uniti e Russia tornano a parlarsi a 5 giorni dal primo, storico contatto dall'inizio della guerra in Ucraina, la telefonata tra i due ministri della Difesa Sergej Shoigu e Lloyd Austin. A confrontarsi sono stati questa volta i due capi di stato maggior, il russo Valerj Gerasimov e l'americano Mark Milley, i due uomini cioè che hanno ben chiare le dinamiche "pratiche" del conflitto, i deputati a tracciare le linee da non valicare per non rischiare la "inevitabile escalation", la catena di azioni e reazioni che potrebbero portare le due superpotenze nucleari sul baratro della Apocalisse atomica.
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L'atmosfera che si respira è quello di un cauto ottimismo: "Spero che ci avvicineremo di un passo a una soluzione diplomatica in Ucraina", è il significativo commento del generale Tod Daniel Wolters, comandante supremo delle forze della Nato in Europa. Se ministri e generali sembrano lavorare alla lenta distensione, tutti però sanno che il primo, vero tassello per costruire se non la pace, perlomeno una tregua un po' più solida e duratura di un semplice cessate il fuoco sarà rappresentato dal confronto tra i presidenti, i comandanti in capo: Joe Biden a Washington e Vladimir Putin a Mosca. Per il momento, però, la tensione diplomatica è ancora alta e non è pronosticabile in tempi brevi un faccia a faccia, nemmeno virtuale.
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Anche perché tra Russia e Usa c'è pur sempre da tenere in considerazione la volontà dell'Ucraina, il Paese sul cui terreno e sul cui sangue si sta combattendo la guerra tra il Cremlino e l'occidente. "Siamo pronti a riprendere i colloqui con l’Ucraina, quando anche Kiev si dichiarerà pronta -, fa sapere il viceministro degli Esteri russo Andrej Rudenko -. Non siamo stati noi ad abbandonare il negoziato. Non appena loro saranno pronti a parlare, torneremo a discutere".
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In questo scenario, prova a giocare una partita importante l'Italia, che con il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio ha presentato una bozza di piano di pace all'Onu. "Per il momento, purtroppo, non conosciamo i dettagli del piano di pace italiano, non abbiamo ricevuto informazioni attraverso canali diplomatici, lo abbiamo appreso dai media, in ogni caso gli onesti mediatori sono sempre benvenuti", ha spiegato il portavoce Putin Dmitrj Peskov. E l'attesa, come la guerra, continua.