Nato, la verità sul "no" di Erdogan a Svezia e Finlandia: qual è il prezzo salato da pagare
La richiesta di adesione alla Nato è arrivata. Ormai è ufficiale, Svezia e Finlandia vogliono far parte del Patto Atlantico. Ma attenzione: a far da guasta feste ci si mette Erdogan che di fatto non vuole l'ingresso dei due Paesi del Nord che ha definito "incubatori di terrorismo". Il Sultano di fatto ha evocato anche la "presa in giro" dell'ingresso di Atene nella Nato e ha chiuso le porte a una nuova doppia entrata. Ma dopo il tempo delle parole e degli attacchi, si muove la diplomazia, rigorosamente dietro le quinte.
Finlandia e Svezia nella Nato, cosa c'è dietro davvero: quello che non vi raccontano
Una diplomazia fatta di accordi segreti e contropartite. Sostanzialmente Erdogan sta alazando il prezzo. La sua Turchia vuole qualcosa in cambio per dire sì all'ingresso di Helsinki e Stoccolma nella Nato. Il grande regista dell'operazione Svezia-Finlandia potrebbe essere Joe Biden, gli Stati Uniti infatti si sono detti apertissimi a un allargamento a Nord della Nato.
E allora, come riporta ilCorriere, bisogna fare attenzione a questo dettaglio che riguarda l'esclusione di Anakara dal programma degli F-35 dopo l'acquisto da parte della Turchia del sistema missilistico di difesa, S-400. E anche la vendita degli F-16 è bloccata. Lo sblocco di questa trattativa potrebbe essere il prezzo che gli Stati Uniti devono pagare per poter ottenere il semaforo verde da Ankara per Svezia e Finlandia. Insomma il Sultano di fatto, nonostante i "no" ribaditi anche oggi, si sarebbe seduto al tavolo della trattativa e vuole qualcosa in cambio. Subito.