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Transnistria, "esplosioni misteriose". La premier Gavrilita, il più grave dei sospetti: "Perché la Moldavia non entrerà nella Nato"

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Le "esplosioni misteriose" avvenute in Transnistria, di cui si accusano a vicenda russi e ucraini, "sono incidenti causati da parti interessate che cercano di destabilizzarci e trascinarci in una guerra indesiderata. Sono attacchi mascherati per creare panico e insicurezza". E' l'accusa della premier della Moldavia Natalia Gavrilita, in un'intervista al Corriere della Sera. "Monitoriamo da vicino la situazione e ci stiamo preparando a scenari diversi. Non abbiamo un controllo effettivo sulla Transnistria, che da 30 anni è guidata dai separatisti sostenuti dalla Russia, e quindi non riusciamo a condurre un'indagine seria su quello che è successo", ha spiegato la premier.
 

 


La premier moldava ha poi sottolineato che "dall'inizio del conflitto il livello d'ansia è molto aumentato. Tanti cittadini sentono le bombe che cadono su Odessa, Vinnytsia o Zhmerynka. Siamo determinati a fare il possibile per mantenere la calma e non permettere a terzi di rompere il nostro equilibrio". 

 

 

 

"Non abbiamo ricevuto informazioni credibili su movimenti di truppe russe o ucraine sul nostro territorio. Sappiamo che esiste il rischio che questa guerra si intensifichi proprio qui da noi, ma per ora sembra un pericolo lontano", ha affermato la premier Gavrilita. Riguardo alla richiesta di adesione di Svezia e Finlandia alla Nato, che sta rischia di provocare la rappresaglia politica, diplomatica e militare di Mosca nell'area del Baltico, la premier ha affermato che Chisinau vuole invece rimanere neutrale. "La neutralità della Moldavia è sancita dalla Costituzione ed è ampiamente sostenuta dalla popolazione", ha affermato.

 

 


 

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