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Volodymyr Zelensky, "amo l'odore del napalm". Francesi sconcertati

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"Amo l'odore del napalm al mattino". Volodymyr Zelensky si collega a sorpresa in video-chiamata con il Festival di Cannes e usa il registro da comico che tanto gli è caro. Il presidente ucraino, come sua abitudine, si adegua al contesto e cita una delle frasi più celebri nella storia del cinema, quella pronunciata dal colonnello Kurtz interpretato da Marlon Brando nel capolavoro di Francis Ford Coppola Apocalypse Now. La guerra oggi non è in Vietnam ma in Ucraina, ma la distruzione è la medesima e Zelensky, con amara ironia, vuole denunciare così le atrocità commesse dall'esercito russo. La reazione della platea del Festival, però, reagisce con un certo imbarazzo alla provocazione del presidente. 

 

 



Il clima, anche sulla Croisette, è "bellico". Il presidente della giuria Vincent Lindon ha assicurato una edizione "dignitosa e rispettosa di questi tempi di guerra". L'attore e attivista Forest Whitaker, ritirando la Palma d'oro onoraria, ha invocato l'aiuto dei registi "a dare un senso a questo mondo". Poi, sul finire della cerimonia di apertura della 75esima edizione, l'attrice Virginie Efira ha annunciato a sorpresa il collegamento con il presidente ucraino. La platea elegante del Grand Theatre Lumiere si scuote, Zelensky chiama alle armi il mondo del cinema.

 

 

 

 

Cita il regista Mantas Kvedaravicius, morto in Ucraina e il cui documentario Mariupolis 2 è stato terminato dalla compagna Hanna Bilobrova e che sarà presentato al Festival in una proiezione speciale nei prossimi giorni a dimostrazione. Zelensky chiede al cinema di "non restare muto". "L'odio alla fine scomparirà e i dittatori moriranno. Siamo in guerra per la libertà", ha detto citando Il Grande Dittatore in cui si parodiava Hitler, accolto da una standing ovation appena iniziato il collegamento via satellite da Kiev. "Serve un nuovo Chaplin che dimostri che il cinema di oggi non è muto. Noi continueremo a lottare, perché non abbiamo altra scelta e sono convinto che il dittatore perderà. Ma il cinema starà zitto o parlerà? Il cinema può stare fuori da questo?".

 

 

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