Generale Holodnyuk, "riusciremo a riprendercela": cosa vuole dire davvero "vittoria" ucraina
L'Ucraina verrà liberata. Ne è certo Oleksander Holodnyuk, vice comandante dell'Esercito ucraino che si dice fiducioso. Almeno per tutta la parte Est dell'Ucraina. Quali siano i veri obiettivi, il generale di divisione non può dirli ma è certo che per raggiungerli serviranno altre armi. "Saremo in grado di contrattaccare quando arriveranno le armi di Stati Uniti e degli altri Paesi che ci stanno aiutando - è l'appello rivolto a Repubblica. Ci sono dei ritardi nelle consegne, purtroppo. Abbiamo bisogno di artiglieria pesante a lungo raggio, sistemi anti- aereo e i missili a lungo raggio. Se potessi decidere, aggiungerei anche aerei ed elicotteri".
Speranzosi come Holodnyuk anche Jens Stoltenberg e Olexiy Melnyk. Il segretario generale della Nato è convinto che "Kiev può vincere", mentre l'analista militare premette che "il calcolo degli 007 inglesi, un terzo delle forze russe, credo sia arrotondato per difetto. Se consideriamo il numero di soldati e ufficiali che non possono più combattere, includendo quindi i feriti, le perdite sono anche di più".
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Ma a chi si chiede quanto durerà il conflitto, la risposta tarda ad arrivare: "Non esiste una deadline - conferma Melnyk -. L'Ucraina si è data un obiettivo: respingere i russi fuori dai propri confini. Ha a disposizione mezzo milione di combattenti, tra soldati, Difesa territoriale e polizia. È un numero notevole. Allo stesso tempo, scarseggia la benzina, la gente non lavora e perde soldi, ci sono 7,5 milioni di sfollati. L'esito di questa guerra è imprevedibile". A maggior ragione con la possibilità che Finlandia e Svezia aderiscano all'Alleanza atlantica nonostante gli avvertimenti da Mosca.