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Che tempo che fa, Nello Scavo: "Putin? Il vero rischio per l'Europa è la Libia"

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Non è la bomba atomica la vera arma in  mano a Vladimir Putin, ma quella migratoria. Secondo Nello Scavo, inviato di guerra di Avvenire che conosce bene il teatro dell'Ucraina, l'Europa sta sottovalutando la portata della rappresaglia russa contro l'Occidente. Una rappresaglia che prende le forme della crisi alimentare e di quella geopolitica, vista la presenza dei russi in vaste aree cruciali dell'Africa, e che rischia di vedere drammaticamente esposta l'Italia, in prima fila nel Mediterraneo. Tradotto: le ondate di sbarchi che abbiamo conosciuto negli ultimi 10 anni potrebbero sembrare all'acqua di rose rispetto a quello che ci aspetta nei prossimi mesi, se il conflitto con il Cremlino continuerà.

 

 

 

 

"Indubbiamente questa è una guerra che se si allunga si allarga. L'allungarsi nel tempo della guerra espone a rischio di armi diverse", spiega l'inviata Rai Lucia Goracci, anche lei ospite di Fabio Fazio su Rai 3. Le fa eco, come detto, Nello Scavo che invita a osservare la crisi da un altro punto di vista: "Si parla molto di rischio nucleare, di bomba sporca. Io credo che dobbiamo considerare molto di più invece ciò che Putin può fare in altri contesti contro l'Europa e l'alleanza atlantica, compresi alcuni paesi come la Libia, molto trascurati dalle cronache".

 

 

 

 

Chiude il cerchio l'analisi dal vago sapore apocalittico Massimo Giannini, direttore della Stampa: "Quello al quale stiamo assistendo non è un nuovo ordine mondiale: è la fine di quello, molto precario, che abbiamo conosciuto fino ad adesso. Tutto ciò che avverrà da adesso in poi è davvero terra incognita...".
 

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