Valery Gerasimov sospeso da Putin: "Azione epurativa", finisce in tragedia
L'assenza del generale Valery Gerasimov alla parata della vittoria a Mosca il 9 maggio aveva fatto sorgere dei dubbi sulle sue condizioni. Nei giorni scorsi Putin lo avrebbe mandato al fronte in Ucraina per risollevare le truppe russe, sempre più in difficoltà. Adesso invece la notizia è un'altra: il generale e capo dello stato maggiore russo sarebbe stato "sospeso" dal presidente in persona. A rivelarlo è stato un alto consigliere di Zelensky, Oleksiy Arestovych.
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Stando ad Arestovych, un altro gruppo di alti ufficiali di Mosca sarebbe stato licenziato o addirittura arrestato. La decisione rientrerebbe nell'ambito di una vera e propria azione epurativa da parte di Putin rispetto ai comandanti delle sue truppe. Questi infatti verrebbero considerati colpevoli e responsabili delle numerose sconfitte in Ucraina. "Secondo le nostre informazioni, Gerasimov è stato di fatto sospeso. Stanno decidendo se dargli il tempo di aggiustare le cose o no. Anche il comandante del primo esercito di carri armati del distretto militare occidentale, il tenente generale Sergei Kisel, è stato arrestato e licenziato dopo la pesante disfatta di Kharkiv", ha detto il consigliere del presidente ucraino durante un colloquio con l'avvocato e politico russo dissidente Mark Feygin su YouTube.
Non è la prima volta, comunque, che si diffondono delle voci su Gerasimov. Qualche tempo fa, per esempio, si era detto che fosse rimasto coinvolto in un attentato ucraino a Izyum, nella regione di Kharkiv. A rendere nota la notizia era stato l'ex ministro dell'Interno ucraino, Arsen Avakov, citando una fonte russa. In quell'occasione il generale sarebbe stato colpito da alcune schegge, che poi gli si sono conficcate nella gamba destra. Questa versione, però, è stata smentita dal New York Times, che - citando funzionari ucraini e statunitensi - assicurò che Gerasimov fosse scampato all'attacco.
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