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Battaglione Azov, lo schiaffo delle mogli: "Cosa ci ha detto il Papa"

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Papa Francesco "ha detto che pregherà per noi e che farà il possibile". A rivelarlo sono state Katarina e Yulia, due mogli di soldati del Battaglione Azov, al termine del loro incontro in Vaticano con il Pontefice. "Gli abbiamo chiesto di venire in Ucraina e di parlare con Putin perché se ne vada", ma su questo "non ha risposto. Ha detto che pregherà per noi", riferiscono Katarina e Yulia. "Spero che tutti possano sopravvivere e noi faremo ogni cosa possibile per salvare le loro vite", dice Katarina. Nell'acciaieria "molti di loro sono morti e non abbiamo potuto seppellirli secondo la tradizione cristiana. Abbiamo chiesto al Papa di aiutarci affinché ci siano per loro 'corridoi verdi'" per uscire dalla Azovstal di Mariupol. aggiunge Yulia. 

Le mogli di due ufficiali del battaglione Azov hanno chiesto al Papa, che hanno salutato al termine dell'udienza in piazza San Pietro, di farsi garante dell'evacuazione dei soldati asseragliati nell'acciaieria. "Abbiamo chiesto al Papa di parlare a Putin e dirgli di lasciarli andare". ha riferito Yuliya Fedosiuk, 29 anni, moglie del soldato Arseniy Fedosivk. La speranza delle donne è che "come parte terza", il pontefice possa in qualche modo farsi garante affinché il presidente russo li "lasci passare con corridoi umanitari". Il timore, ha spiegato la donna, "è che la Federazione Russa non permetta loro di andare in Ucraina" al termine dell'evacuazione: "Hanno paura di essere torturati e uccisi". Nell'acciaieria, ha riferito Yuliya Fedosiuk, "le condizioni sono terribili: poche scorte, niente più cibo, niente acqua, niente medicine. Abbiamo detto al Papa che ci 700 soldati feriti, con amputazioni e altri problemi, molti sono morti e non possiamo sotterrarli in modo cristiano": "Devono essere evacuati subito".

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