Vladimir Putin, soldi e soldati: la proposta indecente a Barcellona, il caso nel cuore dell'Europa
Putin avrebbe tentato di comprarsi il governo di Barcellona: il fatto risale a cinque anni fa, quando la Catalogna guidata da Puigdemont cercò di ottenere l'indipendenza. In quei giorni di trattativa tra Madrid e Barcellona per scongiurare una guerra civile, lo zar avrebbe deciso di scendere in campo, prestando aiuto ai catalani. Poco prima della dichiarazione d’indipendenza della Catalogna, come riporta il Fatto Quotidiano, l'allora presidente della regione Carles Puigdemont avrebbe ricevuto un'offerta: in caso di secessione da Madrid, avrebbe avuto da Mosca ben 10 mila soldati, oltre ai soldi necessari per ripagare il debito pubblico catalano.
L'offerta però non sarebbe stata fatta per pura e semplice simpatia. La Russia, infatti, avrebbe chiesto in cambio la trasformazione della Catalogna nel "paradiso delle criptovalute". A quel punto, però, il leader degli indipendentisti avrebbe detto di no. Questa notizia, emersa nel 2020, sarebbe stata poi smentita da diversi analisti e dall'ambasciata russa in Spagna. Anche se - continua il Fatto - due elementi proverebbero che l’incontro tra Puigdemont e alcuni cittadini russi c'è stato: si tratta di uno scambio di messaggi tra alcuni collaboratori di Puigdemont e un’intervista con una delle persone presenti alla trattativa.
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"Erano ossessionati dalle criptovalute, hanno chiesto che una Catalogna indipendente approvasse una legislazione molto favorevole alle criptovalute; volevano che la Catalogna ne diventasse la riserva mondiale, l'equivalente di ciò che la Svizzera rappresenta per la valuta reale", ha raccontato una fonte.