Battaglione Azov, rottura totale con Zelensky: "Cosa sta facendo con quegli animali dei russi"
I difensori ucraini dell'acciaieria Azovstal di Mariupol rifiutano d'arrendersi ai russi e criticano il governo di Kiev, sentendosi abbandonati. Nell'impianto ci sono 2000 militari del reggimento Azov, d'ispirazione neonazista, ma anche della 36esima Brigata dei marines ucraini. Hanno tenuto ieri una conferenza stampa via zoom. Il capo intelligence del reggimento, Ilya Samoilenko, rinfacciava ai comandi ucraini: «I difensori di Mariupol potranno salvarsi se il nostro comandante in capo non commetterà errori nella difesa delle regioni del Sud: Kherson, Berdyansk e Melitopol».
Ha poi lodato «le donne militari che combattono qui e sono molto forti», aggiungendo che «sono più di 25mila le persone morte a Mariupol, in gran parte civili». Per il vicecomandante del reggimento, Svyatoslav Palamar, «servono armi, munizioni. I nostri politici provano a negoziare con quegli animali (i russi, ndr). Ma non ricordano cos' hanno fatto?». È però impossibile per l'esercito di Kiev, men che meno per la Nato, rifornire il presidio accerchiato. È intervenuta la moglie del comandante dell'Azov, Denis Prokopenko, Kateryna: «Se tutti loro dovessero morire, non avrà più senso parlare di valori democratici». Dall'acciaieria, anche il comandante della 36esima Brigata, Serhy Volyna, s' è appellato a «poteri superiori», intendendo Kiev e forse anche Usa e Nato: «Stiamo aspettando il risultato delle vostre azioni. Il tempo stringe e il tempo è la nostra vita! Cosa mi sorprende? Il cinismo!».
COLPITO UN OSPEDALE
Se è vero quanto riportato ieri dal portavoce militare russo, generale Igor Konashenkov, gli ucraini avrebbero subito una pesante sconfitta in un tentativo fallito di riprendere l'Isola dei Serpenti, occupata da Mosca a febbraio: «Aerei russi hanno distrutto un bombardiere ucraino Su-24, un caccia Su-27, tre elicotteri Mil Mi-8 carichi di paracadutisti, due droni Bayraktar TB-2 e la nave da sbarco Stanislav vicino all'Isola dei Serpenti». La presenza della nave da sbarco Stanislav, classe Centaur, in grado di portare un plotone di 28 soldati, nonché di elicotteri con a bordo truppe, indica un tentativo ucraino di rioccupare l'isoletta, importante per la posizione strategica, a poca distanza da Romania (Nato), Moldavia e Transnistria. L'aviazione russa ha inoltre affondato vicino a Odessa una corvetta ucraina classe Projekt 1241.
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La città è stata colpita da missili, di cui due abbattuti dalla contraerea, e il capo della milizia, Andrey Vagapov, ha denunciato il bombardamento di un ospedale in cui «i russi, mentendo, sostengono siano nascosti depositi di munizioni». In Donbass, lo Stato Maggiore di Kiev ha ammesso: «L'esercito russo avanza verso Lyman e ha conquistato la periferia settentrionale di Shandrygolov». Gli ucraini negano però che sia stata conquistata Popasna, come dice il capo delle milizie cecene filorusse Ramzan Kadyrov. In serata il bollettino ucraino: «I principali sforzi del nemico si sono concentrati sulla distruzione di aeroporti per prevenire azioni dei nostri aerei, inclusi i droni Bayraktar». A Lysychansk i russi hanno colpito una raffineria, riferisce il governatore ucraino di Luhansk, Serhiy Haidai: «C'è rischio che esplodano le riserve di carri armati posizionate nei dintorni».