9 maggio, annullata la parate dei jet all'ultimo secondo: "Disastro in mondovisione", sospetti sulla Piazza Rossa
Doveva essere una parata grandiosa ma l'esibizione degli aerei - la parte più scenografica - non ci sarà. Oggi 9 maggio, per il V-Day a Mosca, Giorno della vittoria, è stata cancellata. Ufficialmente, per le condizioni meteo nella capitale russa, come ha annunciato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov. In realtà, questa motivazione è poco credibile. Da quando i caccia non volano se il cielo è nuvoloso? Certo, possono esserci ragioni di sicurezza perché nel caso di incidente si assisterebbe a una strage in mondovisione. Resta il fatto, però, che la decisione appare quantomeno sospetta.
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Nelle prove del 4 maggio "per la prima volta nella storia delle parate", otto MiG-29SMT sono infatti passati sulla Piazza Rossa in formazione a lettera "Z" "a sostegno dei militari russi che partecipano a un'operazione militare speciale in Ucraina", annunciava trionfante Ria Novosti. Alla parata, avrebbero dovuto prendere parte anche i bombardieri strategici Tu-95MS e Tu-160 "White Swan" (nome in codice Nato: Blackjack), l'aerocisterna Il-78, i caccia MiG-29, Su-35S, i caccia intercettori MiG-31, i caccia multiruolo di quinta generazione Su-57, i bombardieri a lungo raggio Tu- 22M3, nonché elicotteri Ka-52, Mi-28N, Mi-24, Mi-8 e il più grande elicottero da trasporto al mondo: il Mi-26.
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Non solo. Alla parata avrebbe dovuto volare anche l'Il-80, l'aereo progettato per una potenziale guerra nucleare, pensato - come l'Air Force one - per garantire la capacità di comando e controllo e dunque evacuare il leader del Cremlino, ossia il capo supremo militare della Russia in caso di minaccia, e contemporaneamente, controllare le forze armate in un conflitto di qualsiasi grado di intensità, inclusa una guerra nucleare su vasta scala.
Invece, niente di tutto questo. Nessun aereo volerà sulla Piazza Rossa. E Vladimir Putin sembra aver abbassato i toni: non c'è stata infatti nessuna chiamata alle armi. "Anche voi oggi combattete per la nostra gente nel Donbass, per la sicurezza della nostra patria, della Russia", ha detto lo zar. "Noi siamo fieri dei vincitori, siamo loro eredi", ha aggiunto congratulandosi con "compagni ufficiali e sottufficiali, compagni generali e ammiragli per il 77esimo anniversario della grande vittoria".
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