Capuozzo spiega la prossima mossa di Putin: "Guerra totale? Ecco cosa farà". Poi rivela il "segreto" dello zar
Toni Capuozzo non usa giri di parole. Il giornalista, in un'intervista a ilGiornale.it, parla degli scenari di guerra in Ucraina. Capuozzo spiega cosa può accadere il 9 maggio, giorno in cui la Russia si appresta a festeggiare la Giornata della Vittoria. Un passaggio importante che di fatto potrebbe rivelare le prossime mosse di Putin. In un primo momento lo zar aveva annunciato di vole dichiarare la "guerra totale" proprio nel giorno della festa nazionale. Poi questa ipotesi è tramontata e Putin avrebbe fatto un passo indietro.
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Di certo però il 9 maggio il numero uno di Mosca userà la parata per raccogliere i frutti della popolarità interna con milioni di russi che si trovano ormai da due mesi a vivere in un Paese che è impegnato in guerra. Capuozzo spiega: "Putin non è un giocatore di scacchi. È un judoka e la sua principale strategia è quella di sfruttare gli errori dell'avversario. Trasforma l'energia di attacco dell'avversario a suo favore. Sta dunque aspettando i nostri errori. Se dovesse dire: io da domani ordino il cessate il fuoco, prendo Azovstal con la fame e non sparo più un colpo lascerebbe la responsabilità di sparare i colpi per riprendere il Donbass all'Ucraina, mettendola così in grande imbarazzo".
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Poi lascia comunque aperta la porta all'ipotesi peggiore: "Può anche essere che dichiari la guerra totale, ma credo che sfrutterà la debolezza degli avversari". Capuozzo parla anche delle rivelazioni del New York Times che ha rivelato il "sostegno" da parte dei servizi di intelligence americani all'Ucraina, soprattutto nell'operazione Moskva terminata con l’affondamento dell'incrociatore: "Credo che anche in America si stia aprendo un dibattito su questo conflitto. Non c'è chiarezza su dove si voglia andare a parare. Nonostante l'opinione pubblica sia distante, comincia ad esserci un dibattito: questa guerra conviene davvero agli Usa?". Infine aggiunge: "Fino ad ora, l'America ha ottenuto una Nato risuscitata, un'Europa messa in riga e, da un punto di vista economico, depressa. E questo non dispiace a Washington. Siccome la prospettiva non è più vincere nel giro di poche settimane, ma affrontare un lungo conflitto per riconquistare il Donbass e Mariupol, è cambiato tutto".