Bato Basanov, il campione di tank che non sbaglia mai un colpo: "Come lo hanno mandato a morire in Ucraina"
Bato Basanov era considerato un “eroe” in Russia per aver vinto l’anno scorso, insieme alla sua squadra, il biathlon dei carri armati. Si tratta di una competizione creata dalla Russia nel 2013 e alla quale prendono parte soltanto i paesi alleati o vicini alla Russia (ovviamente non quelli appartenenti alla Nato). Lo scorso anno il 25enne Basanov aveva impressionato tutti, sparando senza mancare un solo bersaglio a velocità che arrivavano fino a 80 chilometri orari.
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Bato si era esibito davanti a Sergei Shoigu, ministro della Difesa, ed a Valery Gerasimov, capo di Stato maggiore dell’esercito. Proprio quest’ultimo aveva poi voluto conoscerlo, essendo rimasto impressionato dalle prodezze del 25enne, che era stato in grado di battere soldati di altri diciannove Paesi, inclusa la Cina. Il carro armato di Basanov è stato però colpito in Ucraina: così come altre dozzine di uomini della sua poverissima regione, quella di Buriazia, il ragazzo è morto a causa della guerra di Vladimir Putin. Come afferma un rapporto di Volya Media, la morte di Basanov è “una cupa conferma che il biathlon dei carri armati e la vera guerra sono cose completamente diverse”.
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Tra l’altro la sua morte è riconducibile anche all’ammodernamento fallito dei tank russi, che soprattutto a livello di tecnologia risultano meno aggiornati di quelli ucraini, che hanno invece goduto dell’equipaggiamento occidentale. Sono state necessarie sette settimane per recuperare il corpo di Basanov, che soltanto negli ultimi giorni è stato restituito alla famiglia: venerdì si è tenuto il funerale. “Bato era un uomo aperto - si legge nella dichiarazione congiunta rilasciata dalla famiglia e dagli amici - molto socievole, un compagno fedele, era sempre pronto ad aiutare. Allegro, sorridente e sincero, Bato è sempre stato l’orgoglio della nostra famiglia, un figlio gentile, onesto, molto amato”.