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Sergej Shoigu "non può dare ordini ai generali: ecco perché è ministro", tutta la verità sul ministro

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"Lui non è un soldato. Non ha fatto il servizio militare, una rarità in Russia": l'ex deputato della Duma e consigliere politico di Putin, Sergei Markov, parla in questi termini del ministro della Difesa Sergei Shoigu. "E' una delle persone più moderate che puoi trovare al Cremlino", ha detto nell'intervista a Marco Imarisio per il Corriere della Sera. Se Shoigu non è un militare, allora, ci si chiede come mai sia finito a ricoprire un ruolo così importante. A tal proposito Markov, che oggi dirige l'Istituto di ricerche politiche di Mosca, ha spiegato: "Putin lo ha messo in quella posizione per il suo metodo. Le persone sbagliate nei posti giusti".

 

 

 

"Shoigu non può dettare legge ai generali perché non è uno di loro", ha continuato l'ex deputato. Che poi ha fatto un altro esempio: "L'ex ministro della Cultura, Vladimir Medinskij, ha una posizione molto rigida? Il presidente lo mette alla guida dei negoziati. Così comanda solo lui". In ogni caso il vero falco dello zar, secondo Markov, sarebbe Nikolaj Patrushev, attuale segretario del Consiglio di sicurezza: "Lui è uno dei veri consiglieri di Putin, che non sono molti".

 

 

 

L'ex consigliere del presidente russo, poi, ha rivelato che delle divisioni all'interno del Cremlino ci sono davvero: "Alcuni sono convinti del fatto che vincerà chi è disposto ad andare fino in fondo". Cosa significa? "Prendere in considerazione l'arma nucleare tattica. In Ucraina, contro le navi Nato nel Mar Nero - ha spiegato Markov -. Anche Patrushev lo teorizza dall'inizio. Attenzione. Non dicono che Putin deve usarla per forza, ma che deve essere pronto a farlo. Così come in Ucraina bisogna darsi una mossa e cominciare a colpire i palazzi del governo". Secondo un altro gruppo, invece, "ogni guerra finisce con un compromesso".

 

 

 

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