Sergej Shoigu minaccia: "Distruggeremo i vostri mezzi". Ecco la risposta della Nato: a un passo dall'escalation
"Gli Stati Uniti e gli alleati della Nato continuano a inondare l'Ucraina di armi. Vorrei sottolineare che consideriamo tutti i veicoli della Nato che arrivano nel paese portando armi e forniture per le forze armate ucraine come obiettivi militari legittimi": il ministro della Difesa russo Sergej Shoigu ha lanciato questa minaccia ieri, durante un incontro con i vertici militari di Mosca. Le sue parole, però, non sono state prese molto sul serio dagli alleati di Kiev. Tant'è che - come riporta il Messaggero - l'Alleanza ha già fatto sapere di avere inviato un nuovo gruppo tattico in Romania.
Nel frattempo anche gli Stati Uniti non restano a guardare: stando all'agenzia di stampa Agerpres, le aziende romene Romarm ed Electromecanica e la statunitense Raytheon Missiles & Defense hanno firmato un memorandum d'intesa per la produzione di missili intercettori SkyCeptor in Romania. "Il nostro sarà il primo paese a poter utilizzare l'ultima versione del sistema di difesa aerea e missilistica statunitense Patriot", ha detto il ministro dell'Economia romeno Florin Spataru.
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Il sostegno americano è cruciale per gli ucraini: basti pensare che da quando è iniziata l'invasione lo scorso 24 febbraio, gli Usa avrebbero speso circa 3,4 miliardi di dollari in armi e mezzi da mandare a Kiev. Tra questi ci sono sistemi antiaerei Stinger, Javelin, munizioni e giubbotti antiproiettile. Cui si aggiungono anche obici, elicotteri Mi-17, Humvee corazzati, carri armati M113, droni Switchblade e mine antiuomo M18A1 Claymore. Gli aiuti, poi, arrivano pure dall'Unione europea, che ha stanziato ben 450 milioni di euro per le armi all'Ucraina.