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"Biden dietro la strage di generali russi", scoop del Nyt e ira della Casa Bianca, cosa sta succedendo

Gabriele Galluccio
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Che quella in Ucraina sia anche la guerra degli Stati Uniti non è di certo un segreto. Gli americani hanno solo da guadagnare in questo conflitto e non stupisce quindi che stiano agendo nell’ombra per rendere sempre più debole e isolato un nemico storico quale è la Russia. Ovviamente gli Usa stanno ben attenti a non superare quel limite tracciato in rosso oltre il quale la guerra diventerebbe mondiale, ma dopo oltre due mesi di conflitto è ormai evidente che ci sia la loro regia alle spalle del presidente Volodymyr Zelensky e soprattutto dietro ad alcune operazioni militari concluse con successo dagli ucraini.

 

 

Stando alle dichiarazioni dei resistenti, dall’inizio del conflitto sarebbero stati uccisi almeno dodici generali russi: un numero ragguardevole, che ha stupito gli analisti militari e che può essere spiegato soltanto con l’aiuto mirato degli Stati Uniti. I dettagli sono riservati, ma più fonti confermano che le informazioni che gli americani hanno passato agli ucraini riguardano i movimenti delle truppe russe e gli iniziali piani (non tanto) segreti di Mosca per i combattimenti nel Donbass e nell’Ucraina orientale. In particolare le agenzie di intelligence americane si sarebbero concentrare sul fornire la posizione e altri dettagli utili sugli spostamenti del quartier generale dell’esercito russo, che si muove frequentemente sul campo.

Informazioni geografiche che gli ucraini hanno combinato con la propria intelligence, quella che è stata in grado anche di intercettare delle comunicazioni e quindi di avere la certezza della posizione di alcuni generali russi, che sono poi stati uccisi. La condivisione dell’intelligence fa parte del “pacchetto” di massiccia assistenza offerto dagli Stati Uniti all’Ucraina: non solo armi moderne e pesanti e decine di miliardi di dollari in aiuti militari e finanziari, ma anche informazioni preziose e decisive sul campo di battaglia per identificare obiettivi “alti”.

 

 

Stando a quanto riporta la stampa americana, l’amministrazione di Joe Biden ha cercato di mantenere segreto gran parte del lavoro di intelligence svolto sul campo di battaglia ucraino: il motivo è scontato, risiede nella paura di un’escalation provocata dalla reazione di Putin all’intervento americano. Non stupisce quindi che tutti i dettagli siano secretati: gli Stati Uniti non intendono mettere in pericolo i metodi con i quali hanno raccolto informazioni così precise e importanti sulle truppe russe. Di certo c’è che le agenzie di intelligence americane si sono avvalse di una varietà di fonti, inclusi i satelliti privati e commerciali, per tracciare i movimenti dell’esercito nemico.

Dopo l'inchiesta del New York Times sugli aiuti di intelligence offerti agli ucraini, il Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca è intervenuto e ha definito "irresponsabile" la pubblicazione di un articolo nel quale si sostiene che ci sia la regia americana dietro l'uccisione dei generali russi. "Gli Usa forniscono informazioni sul campo per aiutare gli ucraini a difendere il loro Paese", ha dichiarato la portavoce del Consiglio, Adrienne Watson, ai media degli Stati Uniti. "Non forniamo informazioni di intelligence con l'obiettivo di uccidere generali russi", ha concluso. Una smentita che non sorprende e che serve proprio a non superare quel succitato limite, ma che al tempo stesso è una conferma del fatto che l'intelligence americana stia supportando la resistenza ucraina. 

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