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Donbass, "contrattacco e bomba atomica": lo storico Sandbrook, quando Putin schiaccia il bottone

Gabriele Galluccio
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Vladimir Putin potrebbe lanciare un attacco nucleare “tattico” nel futuro prossimo. Ne sono convinti gli analisti britannici e anche lo storico Dominic Sandbrook, che sul Daily Mail ha tratteggiato uno scenario tanto catastrofico quanto ritenuto plausibile: “Se gli ucraini lanciassero un contrattacco nel Donbass, Putin potrebbe autorizzare un attacco nucleare tattico, usando armi a corto raggio ideate per l’uso sul campo di battaglia. Però anche qualcuno ubriaco come lui di risentimento nazionalista deve rendersi conto che una guerra atomica significherebbe la fine della civiltà russa”.

 

 

Si stima che il Cremlino abbia almeno duemila testate nucleari: alcune di esse hanno il potere di uccidere decine di migliaia di persone in un solo colpo. Le truppe di Putin hanno incontrato una feroce resistenza da parte degli ucraini e hanno subìto pesanti perdite sul campo di battaglia, compresi generali militari di alto rango ed equipaggiamenti di prim’ordine. Anche per questo si teme che Mosca possa ricorrere all’uso di armi nucleari pur di raggiungere i suoi obiettivi, che sono radicalmente cambiati dopo il fallimento della campagna militare iniziale, quella che mirava a conquistare Kiev in pochi giorni e a sbarazzarsi di Volodymyr Zelensky.

 

 

Inoltre la rivista Scientific American ha analizzato le conseguenze di un eventuale ricorso alle armi nucleari da parte della Russia: “Causerebbe tutto l’orrore di Hiroshima, anche se su scala minore. Un’arma nucleare tattica produrrebbe una palla di fuoco, onde d’urto e radiazioni mortali che causerebbero danni a lungo termine alla salute dei sopravvissuti. Le ricadute radioattive contaminerebbero l’aria, il suolo, l’acqua e l’approvvigionamento alimentare. Nessuno sa se l’uso di un’arma nucleare tattica innescherà una guerra nucleare su vasta scala. Tuttavia, il rischio di una escalation è molto reale”.

 

 

In questo senso, un indicatore preoccupante è offerto dalle emittenti televisive controllate dallo Stato russo. Ad esempio Alexander Sladkov, propagandista del Cremlino, ha affermato che Putin “presto non avrà modo di tornare indietro”, vedendosi costretto a fare ricorso alle armi nucleari in Ucraina. C’è chi invece quasi ci spera che il presidente russo le utilizzi, come Dmitry Kisleyov di Rossiya 1, secondo cui, per iniziare, le isole britanniche dovrebbero essere spedite sul fondo del mare con l’utilizzo delle armi nucleari più avanzate a disposizione di Putin.

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