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Mare di Barents, rottura Russia-Norvegia: il fronte Artico di cui quasi nessuno parla

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La guerra in Ucraina ha pesanti conseguenze anche sul mare di Barents, la parte incontaminata del Mar Glaciale Artico a nord della Norvegia e della Russia. Quell'area è oggetto da tempo di un accordo tra i due paesi che consente loro di pescare un determinato numero di merluzzi bianchi artici. In sostanza il trattato stabilisce un perfetto equilibrio tra riscontro economico e protezione ambientale. Almeno fino ad oggi. L'invasione in Ucraina promossa da Vladimir Putin, infatti, può avere gravi effetti anche in questa zona per decenni preservata dai cambiamenti climatici. 

 

 

"In questi giorni la Russia può usare altri metodi per negoziare. Come nel conflitto in Ucraina, è disposta a usare il potere più delle parole" ha spiegato a ItaliaOggi il capitano Pal Bratbak, pattuglia il mare di Barents. La protezione delle acque incontaminate dell'Artico, così come quella del merluzzo bianco, rientra in un gruppo internazionale chiamato Consiglio Artico, il cui presidente a rotazione ad oggi è la Russia. Da qui la decisione da parte del consiglio di sospendere tutte le attività, inclusa la ricerca sui cambiamenti climatici. La Russia possiede circa la metà della massa continentale artica del mondo compreso il permafrost, il terreno che contraddistingue le regioni fredde che, se si sciogliesse, potrebbe rilasciare megatoni di carbonio e gas serra. Per questo la speranza dello scienziato norvegese Kim Holmen e non solo, è quella di una collaborazione. "Abbiamo pubblicazioni comuni - ha confermato -. Abbiamo raccolto dati insieme. Sono stato a casa di persone a San Pietroburgo. Sono buoni amici".

 

 

Eppure ora le cose potrebbero cambiare. Lo zar vanta infatti grande consenso in Russia. Consenso che arriva anche dalle università, dove molti sostengono quella che Mosca chiama "operazione militare speciale" contro il governo di Kiev. "Ci vorrà molto, molto tempo per tornare a quella fiducia che abbiamo guadagnato in questi 25 anni di cooperazione", è il grande timore dello scienziato. A maggior ragione dopo che la Norvegia, come fondatore della Nato, si è allineata al resto dell'Occidente nel punire e allontanare la Russia dopo l'invasione.

 

 

 

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