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Zelensky, caccia ai collaborazionisti russi. "Casa per casa", rastrellamenti nel silenzio generale

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In Ucraina chi aiuta i soldati russi rischia 15 anni di galera. Se tra le conseguenze del sostegno alle forze armate di Vladimir Putin c'è la morte di un militare o di un civile, il collaborazionista va incontro al carcere a vita. Lo stabilisce la legge firmata da Volodymyr Zelensky all'indomani dell'invasione dell'Ucraina quando a Kiev, per le strade gruppi di paramilitari si sparavano tra loro. Il sospetto, racconta Cosimo Caridi sulle colonne del Fatto Quotidiano, era che il Cremlino avesse preparato una quinta colonna, collaborazionisti, pronti a supportare l'arrivo dei militari di Mosca. Non solo, in Ucraina c'è un'importante minoranza russofila e una ancora più grande russofona, soprattutto nell'est del Paese: nei piani di Putin questa sarebbe stata una facilitazione all'operato dell'armata russa. In questo contesto il presidente Zelensky oltre a imporre la legge marziale ha implementato anche la caccia ai sostenitori della Russia.

 

 

"La responsabilità per chi collabora con i russi è inevitabile, se accadrà domani o dopodomani è un'altra domanda", ha detto Zelensky. "La cosa più importante è che la giustizia sarà necessariamente servita". Intanto si stanno procedendo nel compilare un "registro dei collaboratori", ha detto il Consiglio di Sicurezza ucraino, Oleksiy Danilov. E lo dimostrerebbe un video dell'agenzia Ap, di cui parla il Fatto, che riprende un'operazione dei Servizi di sicurezza ucraini (Sbu) a Kharkiv. Si vedono militari con il volto coperto e in tenuta d'assalto che entrano nella casa di una famiglia ucraina. Un graduato prende in disparte un uomo per mostrargli delle foto di propaganda del Cremlino sul cellulare. "Sì, ho supportato molto l'invasione russa dell'Ucraina, mi dispiace. Ho già cambiato idea", dice l'uomo circondato dai soldati. Ma le scuse non servono: lo portano via mentre una donna piangendo dice: "Non fategli del male". Cosa ne sarà di quell'uomo? Di certo c'è che un sospettato può essere tenuto in carcere per 30 giorni un sospettato anche senza un mandato del giudice. Nel caso l'accusa sia di terrorismo, con la legge marziale vigente, i legali possono anche essere tenuti all'oscuro di tutto.

 

 

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