Vladimir Putin, "donnine sesso e alcol". Il retroscena: cosa c'è dietro la scia di morti russi
I generali e gli alti vertici della Federazione russa che gravitano intorno al Cremlino sono terrorizzati perché temono di essere "purgati" da Vladimir Putin in qualsiasi momento. Del resto le "purghe" sono un metodo consolidato a Mosca, dal tempo degli Zar fino a Lenin, Stalin e durante l'Unione sovietica. Riporta Dagospia in un retroscena, che il presidente russo è furibondo e frustrato per l'andamento della guerra che doveva essere lampo e invece dura da 71 giorni e non si vede la fine.
Putin, insomma, vuole fare "pulizia" tra gli alti vertici dello Stato che hanno così pesantemente deluso le sue aspettative.
Lo stesso ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, che all'inizio era contrario all’invasione dell’Ucraina e per settimane non si era più visto, nella intervista a Zona Bianca su Rete 4, ha di fatto rimarcato il suo totale "allineamento" al suo presidente. Del resto, poi non avrebbe altra scelta. Chi non è d'accordo con Putin rischia di morire "a colpi di suicidi".
Ma c'è di più. Lo zar ha capito che a complicare l’operazione militare speciale in Ucraina hanno pesato non solo la demotivazione dei soldati, molti dei quali sono giovanissimi militari di leva con poco spirito di sacrificio e l'obsolescenza della dotazione militare dell’esercito russo, ma anche la "bella vita" di "corrottissimi funzionari e manager".
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I finanziamenti stanziati negli anni per rinnovare l’arsenale e la migliorare la difesa "sono finiti, in mille rivoli", nelle loro "tasche e nelle pance". "Hanno fatto la cresta sui soldi di Mosca ingrassando a caviale e champagne" e spendendo in donnine. Per questo Putin ha promesso di "sputare via i traditori come moscerini entrati in bocca". Si riferiva proprio a essi, ai generali, funzionari, burocrati che hanno fatto la dolce vita in un sistema di corruzione totale.