Operazione Bessarabia, bombe sul ponte del Dnestr: "Dove porta la guerra Putin", la Nato è all'angolo
"Operazione Ismaele”: questa la prossima mossa di Vladimir Putin in Ucraina. Il nome dell'operazione si deve al capoluogo della Bessarabia, una lingua di terra incastonata tra Odessa, Moldavia e Romania. Si tratta di un pezzo del territorio ucraino popolato soprattutto dagli eredi dei coloni deportati da Stalin. In quell'area - come spiega Repubblica - metà degli abitanti continua a parlare il russo. E pare che adesso gli occhi dello zar siano puntati proprio in quella direzione.
Quali armi sta fornendo l'Italia all'Ucraina: farsa svelata, il confronto con Lettonia e Slovacchia
L’azione russa in quell’angolo del Paese, vicino alla Transnistria, potrebbe essere sostenuta anche da una fetta della popolazione che ci vive. La maggior parte di loro, infatti, è culturalmente distante da Kiev. In questo modo i vantaggi per lo zar sarebbero due: portare la minaccia alle porte della Nato e dell'Unione europea, visto che la Romania con le sue basi sarebbe a un passo, e stringere Odessa in una morsa. Quest'ultimo obiettivo, in realtà, il Cremlino sta tentando di raggiungerlo da un po'. In che modo? Bombardando il grande ponte sull’estuario del Dnestr, ormai smantellato. L'effetto è quello di isolare Odessa dal Sud. I russi, però, non sono gli unici ad aver spostato la loro attenzione sulla Bessarabia. Anche gli ucraini sembrano averci posato gli occhi. Tant'è che da circa una settimana i droni Bayraktar starebbero girando attorno all’Isola del Serpente, che si trova proprio di fronte a quella lingua di terra.
bombe
Gas, e se il Cremlino chiude i rubinetti? "Cosa accadrà in Italia", come funzionano i razionamenti
L'Isola del Serpente, ora occupata dai russi, è diventata nota all'inizio del conflitto per via del "Fuck you" con cui gli ucraini risposero all’offerta di resa. Adesso ci si chiede se la flotta di Putin deciderà di tentare uno sbarco in Bessarabia. L'operazione non dovrebbe risultare nemmeno tanto difficile visto che quella zona è poco presidiata, per via della maggiore concentrazione di difensori a Odessa. L'unico problema sarebbe rappresentato dalla distanza dalle basi navali della Crimea, che non renderebbe facile l'arrivo di rifornimenti.