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Budanov, il capo delle spie di Kiev: "Dove deportano gli ucraini", perché Putin è in un vicolo cieco

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Vladimir Putin è in un vicolo cieco perché ha perso tutte le opzioni che aveva all’inizio della guerra in Ucraina. Ne è convinto Kyrylo Budanov, capo dell’intelligence ucraina, che al tempo stesso si interroga su una questione tutt’altro che secondaria: che cosa vuole il nemico russo? Le possibilità di un negoziato sembrano del tutto irrealistiche al momento, dato che per Putin l’unica via per la pace è la resa degli ucraini. Quest’ultimi, invece, sono sempre più convinti di poter vincere la guerra, con Volodymyr Zelensky in testa.

 

 

Secondo Budanov l’obiettivo dell’armata russa è chiaro: vuole tutto il Donbass e vuole unirlo alla Crimea attraverso Mariupol e allungarsi nel sud fino a Odessa. Inoltre il capo dell’intelligence ucraina è convinto che ci sia un altro piano nella testa di Putin: “C’è una sostituzione in corso del popolo ucraino con quello russo per cambiare l’impalcatura socio-demografica del sud-est ucraino. Poi c’è il reinsediamento. Se guardate dove vengono portati gli ucraini, vedrete che sono tutte aree economicamente depresse, così i russi si ritrovano con manodopera formata a costo zero, quasi una schiavitù”.

 

 

Infine Budanov ha concluso tratteggiando due possibili scenari di fine guerra: la disintegrazione della Russia o la rimozione di Putin, con quest’ultima opzione che consentirebbe alla Federazione Russa di rimanere integra. Insomma, dal punto di vista del capo dell’intelligence ucraina la guerra è già stata vinta perché tutti gli obiettivi della Russia sono stati ridimensionati: la capitale Kiev non è caduta, Zelensky non è caduto, l’occidente non si è sfaldato ma si è anzi compattato. Di conseguenza Putin si è infilato in un vicolo cieco, ignorando ogni possibile mediazione: a pagare però è anche il popolo ucraino.

 

 

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