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Volodymyr Zelensky tradito da Viktor: il blitz in casa di quest'uomo, cosa scovano nel suo telefono
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Il reporter ucraino Mstyslav Chernov ha documentato come i cittadini filorussi sospettati di collaborazionismo o che sostengono apertamente Vladimir Putin sui social media vengono scovati e arrestati. Quest’ultimo è il caso di Viktor, un uomo di mezza età apparso a dir poco nervoso e tremante mentre gli agenti di sicurezza ucraini, mascherati e in completo anti sommossa, facevano irruzione del suo appartamento a Kharkiv. Viktor è finito del mirino delle autorità per molti post sui social in cui elogiava Putin per aver “combattuto i nazisti” e definiva la bandiera ucraina “un simbolo di morte”.
“Sì, ho sostenuto molto l’invasione russa - ha confessato con voce tremante - mi dispiace, ho già cambiato idea”. “Prendi le tue cose e vestiti”, la risposta di un ufficiale che lo ha poi scortato fuori dall’appartamento. Secondo gli ultimi report, Viktor è una delle quasi 400 persone nella sola regione di Kharkiv ad essere arrestata: chi è accusato di collaborazionismo o tradimento rischia fino a 15 anni di carcere, secondo la legge emanata in fretta e furia dal Parlamento ucraino e firmata da Volodymyr Zelensky dopo l’invasione del 24 febbraio. Per la resistenza è particolarmente importante scovare possibili traditori: l’obiettivo è chiaro, evitare pugnalate alle spalle delle forze armate ucraine.
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Sebbene il sostegno al presidente Zelensky sia molto ampio, anche tra molti russofoni, non tutti però si oppongono all’invasione. Ovviamente il supporto a Mosca è più comune nel Donbass che in altre zone dell’Ucraina: non solo persone normali, ma anche alcuni uomini d’affari, funzionari statali e membri dell’esercito sono stati accusati di essere passati dalla parte russa. Presto dovrebbe essere reso pubblico un “registro dei collaboratori”: è in fase di compilazione, ma al momento non è noto quante persone verranno inserite al suo interno.
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