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Putin e la "guerra top secret: "Esplosioni in Russia", il mistero che fa tremare lo zar

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Altre due esplosioni in Russia. Bolgorod, città a 39 chilometri dal confine con l’Ucraina, ha subito due "strane" deflagrazioni. Da giorni infatti nella regione è stato dichiarato uno stato d’allerta giallo a causa di un'elevata minaccia terroristica. Eppure i colpevoli ancora non sono stati trovati, tanto che per molti si tratta di una "guerra top secret", in ombra. In successione - spiega Il Corriere della Sera - sono stati presi di mira basi, villaggi, depositi di munizioni, infrastrutture.

 

 

Ad attaccare ci sarebbero droni di fabbricazione turca, elicotteri, missili e forse forze speciali infiltratesi dietro le linee. Attacchi comunque che il Cremlino nega, nel tentativo di dimostrare di essere imbattibile. Di diverso parere gli analisti, convinti che questi dimostrino come Mosca sia incapace di tenere al sicuro la stessa madre patria. Soprattutto perché alcuni roghi hanno riguardato centri lontani dall’area della crisi. Basta pensare a quanto accaduto a Perm, a quasi 2 mila chilometri dall’Ucraina.

 

 

Qui un'esplosione ha coinvolto un impianto per produzione di polvere da sparo che produce componenti per missili Grad e Smerch. Ma è anche il caso di Tver, a 160 chilometri da Mosca, dove in un laboratorio che sviluppa missili c'è stato un nuovo incendio. Che dietro tutto questo ci sia davvero l'Ucraina? Certo è che alcuni struttori americani, canadesi, britannici, polacchi e lituani hanno addestrato le Special Forces di Zelensky e le hanno anche dotate di equipaggiamenti adeguati al compito. 

 

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