Sergey Kolotsey, scoperto il macellaio di Bucha: "Gli ha sparato vicino all'orecchio. Poi..."
Sergy Kolotsey è il comandante di un’unità della Guardia nazionale russa ed è ufficialmente il primo sospettato nel massacro avvenuto a Bucha a cavallo tra la fine di marzo e l’inizio di aprile. A renderlo noto è stata la procuratrice generale Iryna Venediktova, che ha rivelato alcuni dettagli sull’uomo accusato di aver ucciso quattro uomini disarmati e poi ritrovati con le mani legate dietro la schiena ed evidenti segni di tortura. La procuratrice ha anche diffuso le foto di Kolotsey.
“È stato stabilito che il militare russo ha costretto anche un’altra vittima a confessare attività sovversive contro l’esercito russo - ha riferito l’ufficio del procuratore generale su Telegram, dove gli ucraini fanno circolare tutte le informazioni rilevanti sulla guerra - per fare questo, ha picchiato l’uomo in particolare con il manico del fucile. Fingendo un’esecuzione ha sparato vicino all’orecchio di un civile disarmato. Sono in corso verifiche per stabilire se è responsabile di altri crimini”. Il massacro di Bucha si è rivelato al mondo lo scorso 3 aprile e ha segnato un punto di non ritorno del conflitto in corso in Ucraina.
Le foto e i video dei corpi lascia per strada, spesso legati, hanno provocato orrore e sdegno in tutto il mondo: considerando anche le fosse comuni, sono almeno 410 le vittime innocenti dei russi. “È un genocidio”, aveva dichiarato il presidente Volodymyr Zelensky nel corso della sua visita a Bucha. “Questi sono crimini di guerra - aveva aggiunto - e saranno riconosciuti dal mondo come un genocidio”.