"Eliminazione". Ammazzare Zelensky (e non solo), la spregiudicata mossa del Cremlino per chiudere la partita
Il videomessaggio giornaliero di Volodymyr Zelensky è diventato una sorta di format drammatico, in cui i toni si sono inaspriti giorno dopo giorno. Quando siamo ormai al sessantasettesimo giorno di guerra, il presidente ucraino ha rivolto un grave atto d’accusa alla Russia di Vladimir Putin: “I bersagli che hanno scelto dimostrano che è una guerra di eliminazione dell’Ucraina. Hanno colpito i granai e le fabbriche di fertilizzanti”. Insomma, secondo Zelensky le ultime mosse dei russi sono finalizzate ad affamare il popolo ucraino.
“Quale potrebbe essere la vittoria strategica della Russia in questa guerra?”, è la domanda che il presidente ucraino rivolge a se stesso e a chi lo ascolta: “Sinceramente non lo so: rovinare la vita agli abitanti di un intero paese non aggiunge nulla al loro benessere ma continuerà a isolare sempre più la Russia dal resto del mondo”. Nel corso del suo videomessaggio, Zelensky ha parlato anche dalla visita di Nancy Pelosi, speaker della Camera dei rappresentanti americana: “Abbiamo parlato per quattro ore, di difesa, di supporto politico, di sanzioni, di aiuti finanziari e di cooperazione politica. Le ho parlato del Lend Lease Act e di quanto fu fondamentale per ridare libertà all’Europa e di quanto possa essere fondamentale anche oggi”.
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Inoltre Zelensky ha reso noto che i corridoi umanitari sono finalmente partiti a Mariupol: “Dopo tante negoziazioni siamo finalmente riusciti a imporre il cessate il fuoco a Mariupol e a far funzionare davvero, per due giorni, un corridoio umanitario. I civili hanno cominciato a evacuare le acciaierie di Azovstal e adesso stanno raggiungendo Zaporizhzhia. Sempre che i russi non cambino idea”.