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Russia, "sono dei codardi...": la gola profonda che smaschera i russi, cosa sta succedendo

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Il morale dei soldati russi è a terra: quella che secondo Putin avrebbe dovuto essere una guerra lampo si è trasformata invece in un lungo e logorante conflitto. La resistenza ucraina, supportata dagli aiuti occidentali, ha complicati i piani dello zar. Pare che il presidente russo avesse intenzione di dichiarare la vittoria il 9 maggio, ma più passano i giorni più sembra difficile che qualcosa del genere possa succedere. 

 

 

 

I due mesi trascorsi sul campo di battaglia non hanno fatto altro che aumentare l'ansia, la paura, lo stress. I soldati russi, molti dei quali giovani e non pronti a una guerra del genere, starebbero avendo dei veri e propri crolli psicologici. Lo conferma anche l'intercettazione di una comunicazione tra un ufficiale dell'esercito russo e sua moglie, riportata dai media inglesi. Il soldato si confida con la donna, parlando di compagni in preda al panico che sperano nella fine della guerra: "I miei soldati non vogliono combattere. Ho dovuto persino sparare dei colpi per scuoterli, ma è inutile. Sono dei codardi, in questo momento sono loro il nostro problema reale". 

 

 

 

L'invio di nuovi uomini da parte di Putin non sarebbe servito a molto: "Sono tutti nel panico, vogliono solo che tutto finisca. E' quello che ormai succede ogni giorno da un mese e mezzo. Tutti sono stufi di tutto questo. Vogliono andare a casa, abbracciare le mogli e i figli". Secondo i media occidentali, sarebbero circa 20 mila i militari russi morti dall'inizio della guerra. Un dato che certo non aiuta l'esercito di Putin. A tutto questo si aggiungono anche il continuo rifornimento di armi agli ucraini da parte dell'Occidente e la supervisione dei ceceni. Secondo report indipendenti, infatti, Putin avrebbe chiesto al leader ceceno Kadyrov di mischiare i suoi uomini a quelli delle forze di Mosca per controllare ed evitare eventuali tentativi di ammutinamento.

 

 

 

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