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Bayraktar, così il drone colpisce e affonda le navi: strage di russi all'Isola dei Serpenti, il video

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Così muoiono i soldati russi nel Mar Nero al largo di Snake Islan. Un video sconvolgente, pubblicato su Twitter dall'account ucraino TPYXA, che fornisce un ampissimo contributo quotidiano di video e immagini dal fronte, testimonia l'attacco subito da due navi della flotta russa, distrutte dall'attacco di un drone. A confermarlo, sempre sui social media, è stato anche il Capo di Stato Maggiore ucraino Valeriy Zaluzhniy. L'arma letale si conferma il drone Bayraktar, di fabbricazione turca, in grado di colpire il nemico dall'alto senza poter venire intercettato dalla contraerea. L'alto ufficiale Zaluzhniy ha scritto su Telegram: "Due navi russe di classe Raptor sono state distrutte all'alba di oggi vicino all'Isola dei Serpenti". Al momento non si registrano reazioni immediate da Mosca.

 

 

 

 

L'Isola dei Serpenti, o Snake Island, si trova nel Mar Nero di fronte alle coste della regione di Odessa, uno dei nuovi fronti bellici dell'offensiva russa in Ucraina. Qualche settimana fa in quelle stesse acque era stato condotto un devastante e spettacolare attacco al Moskva, l'incrociatore russo fiore all'occhiello della Marina di Mosca e base di appoggio per gli attacchi alle coste meridionali ucraine.

 

 

 

Colpito da due missili, il Moskva è poi letteralmente colato a picco mentre faceva ritorno verso la Crimea, regione controllata politicamente dal Cremlino. A inizio guerra, il contingente militare ucraino a difesa di Snake Island aveva sfidato via radio i nemici che si stavano avvicinando via mare con un clamoroso "Vaffanc***o" che era costato ai soldati ucraini la cattura e la prigionia, fino allo scambio con altri prigionieri di guerra russi.  

 

 

 

 

Come riportato in precedenza dallo Stato maggiore ucraino, nelle ultime 24 ore le unità di difesa aerea hanno colpito dieci droni russi Orlan-10. Inoltre, sempre nelle ultime 24 ore, le truppe ucraine hanno respinto dieci attacchi da parte dell'esercito russo nelle regioni di Donetsk e Luhansk, distruggendo due carri armati, 17 sistemi di artiglieria e 38 unità di veicoli corazzati da combattimento. 

 

 

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