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Sergey Lavrov minaccia Zelensky: "Anche Hitler lo era". Sconcerto a Zona Bianca

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"Italia a sorpresa in prima fila contro di noi... Pensavamo sapesse distinguere il bianco dal nero. La pace? Non abbiamo pianificato una data... Zelensky salvi civili e militari russi. Terza guerra mondiale? Travisate le mie parole: la guerra nucleare non avrebbe vincitori". Sono alcune delle affermazioni del ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, in una intervista ieri sera a Zona Bianca su Rete 4. "Da noi iniziative di pace, ma gli Usa frenano", ha spiegato Lavrov, per il quale "gli ucraini erano stanchi del regime di Zelensky", il quale "deve dire ai soldati neonazisti di cessare le ostilità: dia l'ordine di lasciare i civili. Zelensky ebreo? Lo era anche Hitler: i maggiori antisemiti sono proprio gli ebrei", ha sostenuto ancora il ministro. Quanto al ruolo di Washington, per Lavrov "le forze Usa hanno allenato i militari neonazisti. Da noi arrivano iniziative di pace, ma gli Usa frenano" e "non vogliamo cambiare regime in Ucraina, questa è una specialità Usa".

 

 



"La pace? Chiedetelo a Poroshenko e Zelensky. Non abbiamo pianificato una data: Zelensky salvi civili e militari russi", ha concluso il ministro degli Esteri, per il quale su una possibile terza guerra mondiale sono state "travisate le mie parole: la guerra nucleare non avrebbe vincitori". Mentre gli analisti stimavano una possibile fine del conflitto nella data simbolica del 9 maggio, celebrata come "Giorno della vittoria" in Russia, Lavrov ha escluso questa possibilità. "I nostri militari non adatteranno artificialmente le loro azioni a nessuna data, incluso il Giorno della Vittoria", ha detto. "Il ritmo dell'operazione in Ucraina dipende soprattutto dalla necessità di ridurre al minimo i possibili rischi per la popolazione civile e l'esercito russo", ha aggiunto il ministro.

 

 



La Russia di solito celebra il Giorno della Vittoria con grande clamore, riferendosi al 9 maggio 1945 quando i nazisti si arresero agli Alleati, inclusa l'Unione Sovietica. L'evento è essenziale nella narrativa nazionale russa. "Celebreremo solennemente il 9 maggio, come facciamo sempre. Ricordiamo coloro che sono caduti per la liberazione della Russia e di altre repubbliche dell'ex Unione Sovietica, per la liberazione dell'Europa dal flagello nazista", ha detto Lavrov.

 

 

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