Croazia, "no" del presidente a Svezia e Finlandia nella Nato: "Avventura molto pericolosa"
Addio neutralità. Finlandia e Svezia sono pronte a entrare nella Nato. Il prossimo 14 e 15 maggio sono intenzionate a presentare la loro richiesta di adesione al vertice straordinario dei ministri degli Esteri dell'Alleanza Atlantica e nel giro di qualche mese - si parla dell'estate - sarà accettata. L'escalation della guerra in Ucraina ha convinto i due Paesi della penisola scandinava a schierarsi e rivedere le rispettive posizioni in politica estera: Stoccolma è da sempre neutrale, la sua posizione non prevista da un punto di vista costituzionale ma è radicata nella prassi dai tempi di Carlo XIV, agli inizi dell'Ottocento; la Finlandia, invece, è neutrale dalla fine della Seconda Guerra mondiale in base alla ridefinizione degli equilibri cristallizzati con la Guerra Fredda.
Tutto questo adesso sembra superato anche per via delle rassicurazioni ricevute dal segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, che offrirà una forma di protezione durante il periodo che sarà necessario per completare la ratifica del trattato d'adesione nei 30 parlamenti degli Stati membri dopo il primo via libera, atteso per il vertice di Madrid di giugno. Il tema, racconta Marco Bresolin sulla Stampa, è stato anche al centro dell'incontro con Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo, che ha accolto Stoltenberg nella riunione dei capigruppo. Un evento inedito che segnala la sempre più forte interconnessione tra la Nato e l'Unione europea, destinata a intensificarsi con l'eventuale ingresso di Svezia e Finlandia, ma che non piace alla Croazia che minaccia il veto. “È un'avventura molto pericolosa", ha detto il presidente Zoran Milanovic scagliandosi contro quella che a suo dire rappresenta una disparità di trattamento: "La Finlandia può entrare nella Nato dalla sera alla mattina, quando invece la Bulgaria e la Romania non possono entrare in Schengen, l'Albania e la Macedonia del Nord non possono iniziare i negoziati di adesione all'Ue e il Kosovo addirittura non viene riconosciuto".
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Quella di Zagabria è solo una prima fuga in avanti: l’avvicinamento di Helsinki e Stoccolma alla Nato non sarà necessariamente un pranzo di gala e mette paura. Specie se si rafforzerà il partito di chi ritiene in ciò una pericolosa provocazione a Mosca. Del resto la politica della Nato è apertamente quella di accerchiare la Russia, in modo tale da fiaccarla, non soltanto sul terreno dello scontro aperto in Ucraina ma anche in altre aree strategiche come il Baltico e la Scandinavia.
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