Pfizer, premio da 24 milioni per Albert Bourla? Ma a tutti gli altri dipendenti... la vergogna del colosso
Mentre all'amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla, vengono riconosciuti non pochi premi per l'anno dei record, ai dipendenti del colosso farmaceutico Usa invece verrebbe tagliato lo stipendio. In ogni caso, è difficile negare i risultati raggiunti da Bourla alla guida dell'azienda. "Grazie ai vaccini che oggi rappresentano 42,6 miliardi di dollari degli 81,2 miliardi di fatturato 2021 di Pfizer, Bourla ha portato agli azionisti un utile netto di 21,39 miliardi di dollari, nettamente superiore a quello dell'era pre-Covid (15,9 miliardi)", scrive Franco Bechis su Verità&Affari.
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Proprio per il suo lavoro, quindi, l'ex veterinario greco-americano dovrebbe ricevere un emolumento di ben 24,3 milioni di dollari, il 35,83% in più di quello che prendeva prima dell'era Covid. Nel 2019, infatti, veniva pagato 17,9 milioni di dollari. Diversa la situazione dei dipendenti, il cui stipendio non solo non è cresciuto, ma si sarebbe addirittura ridotto del 6,04% nel biennio dei vaccini. Bechis scrive che nel 2021 Bourla veniva pagato "262 volte più della busta paga media di un lavoratore".
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La notizia è contenuta nei documenti depositati in vista dell'assemblea Pfizer di oggi. Ma come mai lo stipendio dei dipendenti sarebbe diminuito? Anche se sembra inverosimile, pare che pure il colosso americano abbia subito dei danni per via dell'emergenza Covid. L'azienda ha fatto sapere che "la pandemia ha presentato una serie di rischi per la nostra attività, tra cui impatti dovuti a limitazioni di viaggio e di mobilità; interruzioni e ritardi di produzione; interruzioni e carenze della catena di approvvigionamento (…) difficoltà o ritardi nell'arruolamento di alcuni studi clinici, diminuzione della domanda di prodotti...".