Gli incendi che hanno colpito due depositi di petrolio a Bryansk in territorio russo, a cento chilometri dal confine ucraino, sarebbero stati causati dagli attacchi del drone UA TB-2, poi abbattuto o più facilmente precipitato per aver finito il carburante. L'operazione non è stata confermata da Kiev, ma l'informazione sarebbe "affidabile" secondo l'account Twitter "Ukraine Weapons Tracker".
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Non si hanno più notizie di Ivan Luca Vavassori, che risulta essere sparito dopo che due convogli sono stati dist...Fin dall’inizio del conflitto, in realtà, è la Russia che spesso ha colpito le infrastrutture ucraine, così da rendere più complicato per loro resistere a lungo termine. Tra i bersagli dei bombardamenti ci sono anche depositi di carburante e raffinerie. Dunque, se gli incendi in Russia fossero stati davvero opera ucraina, allora si tratterebbe della stessa strategia usata questa volta contro i russi.
Inoltre, come riporta Repubblica, non è la prima volta che avvengono attacchi del genere: il 1 aprile per esempio due elicotteri da guerra ucraini avrebbero colpito un altro deposito di carburante russo a Belgorod, a trenta chilometri dal confine ucraino. Si era trattato di un raid notturno in profondità, reso possibile dalla vicinanza. In questo caso, invece, la città di Bryansk è molto più lontana. Ecco perché, se la notizia venisse confermata, sarebbe un grosso colpo quello messo a segno dall'Ucraina.
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