Russia, bombe molotov contro Putin: l'ombra del terrorismo, cosa stanno colpendo
Improvvisa ondata di incendi e suicidi in Russia. Casi e coincidenze? Oppure è veramente iniziata quella vendetta ucraina minacciata su La7 dal giornalista ucraino Vladislav Maistrouk nei confronti del collega russo Alexey Bobrovsky, sghignazzante alle immagini di un massacro di civili.
«Per tutti i mandanti, i propagandisti e gli esecutori dei crimini di guerra contro i civili ucraini: dovete avere paura fino all'ultimo giorno della vostra misera esistenza». «Ridi finché puoi, poi non riderai più. Abbi paura fino alla fine dei tuoi giorni perché noi vi troveremo tutti, e come ha fatto Israele nel '72, dopo l'attentato, vi puniremo e capirete finalmente la lezione di Dostoevskij del delitto e del castigo».
È andato in fiamme giovedì mattina a Tver, 150 chilometri da Mosca, la sede dell'Istituto centrale di ricerca delle forze aerospaziali. Vi erano stati progettati e sviluppati i sistemi di invisibilità dei velivoli Su-27 e Tu-160, oltre ai sistemi missilistici Iskander, e della serie "S".
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Sei i morti e 27 i feriti, prima che l'incendio venisse domato. Ma quando questo bilancio è stato reso noto all'appello mancavano dieci persone.
Secondo quanto riportato dalla Tass, le fiamme, che si sono sviluppate al secondo piano dell'edificio, sarebbero state provocate apparentemente da un guasto all'impianto elettrico. «I cablaggi elettrici dell'edificio erano vecchi».
NO COMMENT - È andato in fiamme giovedì pomeriggio a Kineshma, a 400 chilometri da Mosca l'impianto chimico Dmitrievsky: il più grande produttore di solventi industriali in Russia e nell'Europa orientale. Delle possibili cause non si è detto niente.
È andato in fiamme ieri a Korolyov, pure alle porte di Mosca, un polo industriale di Korolyov che ospita numerosi stabilimenti legati alla produzione di energia e componentistica aerospaziale. Tra essi TsNIIMash-NII-88, centro scientifico russo dedicato allo sviluppo di razzi e veicoli spaziali, e RKK Energija, società che si occupa di attività correlate al volo spaziale. E a questo punto è iniziata a circolare come ipotesi una parola inquietante: sabotaggio.
BOMBE MOLOTOV - Ma in varie parti della Russia sono andati in fiamme anche almeno cinque uffici reclutamento dall'inizio della guerra in Ucraina, secondo quanto ha informato ieri The Moscow Times citando media indipendenti russi. L'ultimo lunedì in Mordovia, repubblica della Federazione Russa di lingua finnica tra il Don e il Volga. Secondo il sito web di notizie 7x7, bombe molotov hanno distrutto diversi computer e un database di coscritti nell'insediamento di Zubova Polyana, costringendo a fermare gli arruolamenti. A marzo, residenti locali hanno pure danneggiato a colpi di Molotov gli uffici di arruolamento militare nelle regioni di Voronezh, Sverdlovsk e Ivanovo. Alcuni giovani successivamente detenuti a Sverdlovsk e Ivanovo hanno affermato di aver cercato di interrompere la campagna di reclutamento per protestare contro la guerra russa in Ucraina. Quattro giorni dopo l'ingresso delle truppe russe in Ucraina, un 21enne ha poi appiccato il fuoco all'ufficio di arruolamento nella città di Lukhovitsy, nella regione di Mosca. Ha detto che voleva distruggere gli archivi per impedire la mobilitazione.
Poi, c'è il caso degli oligarchi. Si sarebbe impiccato, dopo aver ucciso moglie e figlia con un'ascia e un coltello, Sergey Protosenya: miliardario russo trovato morto insieme alle due donne in una villa di Lloret de Mar, città della Costa Brava della Catalogna, dove la famiglia trascorreva le vacanze. Ma il caso assomiglia in maniera impressionante alla storia dell'ex vicepresidente di Gazprom Bank Vladislav Avaev, che si è pure suicidato dopo avere ucciso moglie e figlia. A Mosca, a 3500 km di distanza. Nel primo caso, secondo quanto scrivono La Vanguardia e altri media iberici, il sospetto è che Protosenya, 55 anni, possa aver ucciso la moglie, 53, e la figlia, 18 appena compiuti, nel sonno. Sulla scena - martedì - sono stati trovati un'ascia e un coltello insanguinati, mentre il magnate è stato trovato impiccato.
BAGNO DI SANGUE - Il 51enne Avayev è stato rinvenuto invece lunedì ucciso da alcuni colpi di arma da fuoco, insieme alla moglie, 47 anni, e alla figlia di 13 anni, nell'appartamento al 14esimo piano di un grattacielo di Mosca. Secondo quanto riportano alcuni media britannici, che citano la Tass, è stata la figlia maggiore Anastasia, 26 anni, a trovare i corpi di Avayev, della moglie incinta, Yelena, e della figlia minore. La giovane si era preoccupata, non riuscendo a mettersi in contatto con la famiglia. Una volta che si è recata nell'appartamento, si è accorta che la porta era chiusa dall'interno, circostanza che sta spingendo la polizia a ipotizzare un caso di omicidio-suicidio. In precedenza, il 3 marzo. Mikhail Watford, 66 anni, oligarca di origini ucraine, era stato trovato impiccato nel garage della sua villa da 18 milioni di sterline nel Surrey, in Inghilterra. Ha lasciato una moglie e tre figli. Aveva fatto una fortuna nel settore dell'energia nell'Unione sovietica, prima di creare un impero immobiliare in Gran Bretagna. Per il Sun la sua morte è sospetta: nel 2000 aveva cambiato il suo cognome originario, Tolstosheya, e aveva fatto affari nel settore della raffinazione del petrolio in Ucraina.