Moskva, "recuperate il tesoro": Putin disperato, cos'ha perso in fondo al mare
Continua a tenere banco il caso dell’incrociatore russo Moskva, spedito in fondo al mare dai missili ucraini Neptun a circa venticinque chilometri da Odessa. La perdita della nave ammiraglia è stata un durissimo colpo per Vladimir Putin, al punto che ancora oggi non si conoscono bene i dettagli della vicenda, soprattutto per quanto riguarda il bilancio delle vittime. Secondo i dati forniti dall’agenzia Ria ci sarebbe stato solo un morto, con 396 persone salvate e 27 disperse.
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Le fonti russe ufficiali non sembrano però del tutto attendibili: secondo giornali non ufficiali i militari che avrebbero perso la vita sarebbero almeno una cinquantina. I nomi sarebbero stati rivelati dai parenti dei morti e dei dispersi, ma non è stato ancora possibile avere una conferma da una fonte indipendente, anche se una vera e propria smentita dalle autorità russe non è mai arrivata. Silenzio e mistero circondano l’incrociatore Moskva: di certo c’è che è finito in fondo al mare e che a bordo c’erano codici, segreti militari, equipaggiamenti e informazioni molto importanti per la Russia.
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Per questo il Cremlino ha deciso di inviare l’imbarcazione più antica esistente, la Kammuna, per far luce su quanto accaduto nelle acque del Mar Nero e tentare di recuperare il “tesoro” inabissato a bordo dell’incrociatore. L'esperto militare H I Sutton ha dichiarato che l’operazione voluta da Putin servirà a salvare “materiale crittografico - radio e chiavi che indicano strategie confidenziali - così come qualsiasi arma o registro che potrebbe essere di interesse per una potenza straniera”.
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