Phoenix ghost, droni creati ad hoc per Zelensky: il piano di Biden per far fuori Putin
Prosegue l'invio di armi dagli Stati Uniti all'Ucraina. Joe Biden, nella conferenza stampa di giovedì 21 aprile, conferma uno nuovo stanziamento: 800 milioni di dollari di armamenti per la seconda fase della guerra. Un aiuto, a suo dire, reso necessario dal fatto che "il Donbass è piatto, non ci sono montagne, servono altri tipi di armi agli ucraini". E così dal Pentagono arriveranno 72 Howitzers da 155 mm e 144 mila munizioni, 72 veicoli tattici; 121 droni d'attacco, (modelli mai pezzi di ricambio), e altri equipaggiamenti.
I droni inviati a Volodymyr Zelensky e alla resistenza di Kiev non sono semplici aeromobili a pilotaggio remoto. I Phoenix Ghost e sono stati creati su misura dagli americani per il conflitto nell'Est dell'Ucraina, in quanto sono appoggiati da strumenti e valutazioni di intelligence con cui la Casa Bianca punta a sconfiggere Vladimir Putin. "È stato rapidamente sviluppato dall'Air Force in risposta a specifiche richieste ucraine", ha detto il portavoce del Pentagono John Kirby. E ancora, scendendo nel dettaglio: il nuovo drone "ha capacità simili ai sistemi senza pilota Switchblade, capacità simili ma non esattamente le stesse. Ci sono differenze nel campo delle capacità".
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In ogni caso quella annunciata ieri non sarà l'unica spedizione. L'obiettivo di Biden è quello di fare richiesta al Congresso per un budget supplementare, lasciando comunque ancora carta bianca sulla cifra. Un altro importante obiettivo da centrare è quello di far arrivare le armi nel minor tempo possibile. La catena logistica è collaudata e dalla firma di Blinken al dispiegamento dei primi equipaggiamenti passano 48-72 ore. Minuti infiniti quando si parla di una guerra.