Vladimir Putin, "perché vuole il Donbass". Retroscena: Biden e Usa sotto schiaffo
Perché proprio il Donbass? Tra le regioni ucraine prese di mira da Putin c'è, più di tutte, quella del Donbass. Il motivo? Ce ne sarebbe più di uno: creare uno Stato cuscinetto ai propri confini, appropriarsi delle risorse minerarie di cui quell'area è ricca e anche proclamare la "vittoria" che può mettere fine una volta per tutte alla cosiddetta "operazione militare speciale".
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Nel Donbass, come spiega il Giorno, ci sono grandi riserve di carbone e lignite, stimate in almeno 40 miliardi di tonnellate. Si tratta di giacimenti molto profondi e costosi. Infatti l'industria era sovvenzionata dallo Stato prima che cominciasse il caos. Come scrive Alessandro Farruggia sul Giorno, "considerando una estrazione di 80 milioni di tonnellate l’anno, il Donbass ha riserve per circa 500 anni". Niente male per lo zar. Che punta anche sulle altre riserve della zona: quelle di litio, un materiale a dir poco strategico, ma anche quelle di tantalio, niobio, berillio, mercurio, ferro, oro e zirconio. Per non parlare dei depositi di gas e di petrolio.
Dall’Ucraina poi arriva il 60% del gas neon utilizzato dall’industria mondiale dei semiconduttori, che sono alla base di tutti i principali dispositivi elettronici: basti pensare che il 90% è utilizzato solo dall'industria americana. Si tratta di materiale prezioso soprattutto per le società della Silicon Valley come Apple, Facebook, Google. Se Putin riuscisse a prendere il Donbass e le sue risorse, quindi, Biden e l'economia americana in generale subirebbero uno smacco non indifferente.
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