Taiwan, "la riunificazione si farà". Pattuglie militari cinesi attorno alla delegazione Usa: la situazione precipita
L'altra faccia della guerra in Ucraina si chiama Taiwan. Anche per questo il regime di Pechino appoggia più o meno tacitamente l'iniziativa militare di Vladimir Putin. "La riunificazione tra Cina e Taiwan ci sarà", conferma a chiare lettere il portavoce del ministro degli Esteri cinese, Zhao Lijan. Una "riunificazione pacifica, con la più grande sincerità, ma si riserva di prendere tutte le misure necessarie", ha aggiunto. E questo perché "l'isola di Taiwan è parte inalienabile della Cina" e perché si tratta di una "questione interna alla Cina".
Contemporaneamente, Pechino mostra i muscoli e annuncia un pattugliamento congiunto con forze navali e aeree vicino a Taiwan, dove è in corso la visita di una delegazione del Senato Usa, avendo "come obiettivo gli Stati Uniti che inviano segnali sbagliati" alle forze indipendentiste di Taipei. Lo si legge in una nota del Comando del teatro orientale dell'Esercito popolare di liberazione (Pla). L'iniziativa "ha organizzato le forze navali e aeree per pattugliare con prontezza al combattimento nelle acque dello Stretto di Taiwan", ha affermato Shi Yi, portavoce del Comando, aggiungendo che sono stati mobilitati unità navali, jet e bombardieri.
Altri segnali minacciosi, insomma. E in queste ore anche la Svezia, che ha ingaggiato con la Russia un braccio di ferro sull'adesione di Stoccolma alla Nato, così come la Finlandia, è attiva sullo scenario di Taiwan. La delegazione del parlamento svedese, il Riksdag, guidata dalla deputata Boriana Aberg e dall'eurodeputato Charlie Weimers conclude proprio oggi una visita di cinque giorni a Taiwan. I delegati hanno intrattenuto colloqui con diversi esponenti di governo, tra cui il ministro degli Affari esteri, Joseph Wu, e la presidente Tsai Ing-wen, per rafforzare la cooperazione bilaterale e "far sapere alla Cina che in Europa conosciamo Taiwan e ci curiamo dei suoi interessi", come ha dichiarato Charlie Weimers. La delegazione, composta da diversi deputati e dalla vicepresidente del parlamento svedese, Kerstin Lundgren, ha espresso ammirazione per il modello democratico dell'isola, promettendo di assistere Taipei nella "difesa dei suoi valori" e di promuovere il suo ingresso negli organismi multilaterali. L'incontro con la ministra dell'Economia Wang Mei-hua ha incentivato lo scambio d'opinioni su questioni relative ai semiconduttori e all'energia verde, promuovendo al contempo una valutazione dell'impatto della guerra in Ucraina sull'industria taiwanese. In un messaggio su Twitter, il capo della diplomazia Joseph Wu "ha ringraziato di cuore gli amici della Svezia per l'importante visita", auspicando nuovi risultati nella cooperazione. Guerra con la Cina permettendo.