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Finlandia nella Nato, l'ambasciatore Stefanini: "Entrerà, ma poi...". Russia e Articolo 5, cosa ci aspetta
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La Finlandia e la Svezia "con buone probabilità entreranno nella Nato. Ma non saranno più neutrali. L'ingresso in una alleanza, anche una alleanza difensiva, fa venire meno la neutralità". E la Svizzera? "Quello della Svizzera è il caso più clamoroso di allontanamento dalla neutralità tradizionale per le sanzioni alla Russia, ma resta neutrale". A rispondere all'agenzia Adnkronos è Stefano Stefanini, già ambasciatore italiano alla Nato e consigliere diplomatico dell'ex presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che afferma: "I requisiti richiesti dalla Nato possono essere raggiunti in un batter d'occhio da Helsinki e Stoccolma. In caso di ingresso nella Alleanza Atlantica l'unica differenza rispetto ad adesso per loro sarà l'articolo 5, che impegna la Nato ad intervenire in caso di aggressione".
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"Per la Finlandia e la Svezia rispetto alla Svizzera il discorso è più complesso. La Finlandia aveva scelto la neutralità per realpolitik, avendo combattuto contro l'Urss e perso parte del suo territorio. Il compromesso era poter sviluppare un modello di democrazia parlamentare europea durante la guerra fredda senza schierarsi militarmente con l'occidente e mantenendo così buoni rapporti con la Russia". Una scelta che ha portato i suoi frutti: "La Finlandia - spiega l'ex consigliere diplomatico di Napolitano - ha costruito un modello economico prospero. Unico paese a commerciare con la Russia in baratto durante la Guerra fredda: beni di consumo di scarsa qualità, per materie prime". E dopo il 1991? "La Finlandia ha riconvertito il modello economico e industriale in chiave occidentale e si è avvicinata con la Svezia moltissimo alla Nato, non in funzione anti-russa ma di cooperazione militare e inter-operatività, come in Afghanistan. Dunque entrambi i due paesi sono già molto vicini alla Nato".
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Secondo Stefanini, "ciò che sta succedendo adesso è scritto nella terza legge di Newton: ogni azione provoca una reazione uguale e contraria. L'aggressione all'Ucraina ha innescato una reazione difensiva di questi paesi e il dibattito interno ha spostato l'opinione pubblica sul versante dell'ingresso". Tanto più che da alcune dichiarazioni recenti di Sergej Viktorovic Lavrov "si ricava che l'invasione in Ucraina ha tolto erba sotto i piedi a quello spazio in cui sono vissute Svezia e Finlandia: essere occidentali e neutrali. La guerra in Ucraina - rimarca l'ex ambasciatore Nato - è diventata una guerra contro l'influenza dell'occidente in quel paese. Non basta più dire che Kiev rinuncia ad entrare nella Nato, perché è l'influenza occidentale che si vuole tenere lontana da quel territorio", vicino anche a Svezia e Finlandia, alla luce di tutto questo "non possono più essere occidentali e al tempo stesso neutrali".
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