Bucha, Massimo Giletti tira in ballo Toni Capuozzo: "Guardate qua, le chiacchiere stanno a zero"
Le immagini dei cadaveri di Bucha sono sotto la lente di tutto il mondo. Sono vere o no? Massimo Giletti, nella puntata di Non è l'arena, in onda il 10 aprile su La7, con una attenta ricostruzione, fa chiarezza su quel massacro e smentisce la versione di Toni Capuozzo. "Bucha è una città vicina a Kiev di 40mila abitanti. Partiamo dal 31 marzo, secondo il sindaco le forze armate russe si sono ritirate anche se Lavrov dice ce si sono ritirate il giorno precedente, il 30. Il sindaco dice: felice che la città sia stata liberata e non fa cenno ai cadaveri".
Qui il servizio di Massimo Giletti sul massacro di Bucha
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Quindi Giletti mostra questo video girato dal sindaco con il telefonino. "Il 3 aprile io ero ad Odessa e il mondo scopre il massacro di Bucha, la condanna del mondo è unanime. Ma Lavrov dice che è tutto un falso. Gli uomini delle forze armate ucraine entrano a Bucha, devono fare uno slalom tra i cadaveri". E manda in onda il filmato: "Cadaveri sulla parte destra della strada. Sono cittadini. Il 4 aprile Toni Capuozzo inizia a sollevare alcuni dubbi: perché il sindaco non parla dei morti? E perché non ci sono macchie di sangue vicine ai cadaveri? Quindi su Facebook pubblica un video" che il conduttore manda in onda. "C'è solo un corpo".
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"Siamo riusciti a ricostruire tutto. Abbiamo trovato il supermercato che dista 5, 6 chilometri da quell'altra strada", prosegue Giletti. "Il New York Times pubblica un documento del 19 marzo. Abbiamo fatto i parallelismi, da un lato la camionetta delle forze armate ucraine il 1 aprile e quelle del 19 marzo. I corpi sono nella stessa posizione, quindi erano già lì il 19 marzo". Anche nelle foto dall'alto, "i cadaveri sono nella stessa posizione e sono tre".
Ma arriviamo alla rotonda, "ecco il primo corpo. Andiamo avanti, vediamo altri corpi. Li mostra anche il satellite e la macchia è più ampia, ci sono due corpi. Ecco questi sono i passaggi. Ora, il massacro di Bucha ha alimentato il dibattito. Ma le chiacchiere stanno a zero".
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