Silvio Berlusconi e Putin addio. "Dov'è il culatello di Vladimir?": così è finita in disgrazia al telefono
C'è un aneddoto esilarante su Silvio Berlusconi e Vladimir Putin, è la vicenda del "culatello" che riporta il Messaggero. "Dov'è il culatello speciale che ho fatto arrivare per Putin?". "Presidente, il culatello s'è perso nelle Poste italiane, non sappiamo come fare a rintracciarlo per stasera", ribatte il cuoco Michele che sta preparando la cena nella villa di Porto Rotondo. "Ma che peccato, povero Vlad, si perde una vera meraviglia", commenta il Cavaliere. Che con Putin pensava di essere amico davvero. "Io ho sempre condotto lui, come nella pace di Pratica di Mare, e non è stato lui a guidare me", sottolinea in questi giorni di guerra Berlusconi. Lui ha provato più volte a chiamarlo al telefono ma lo Zar non gli ha mai risposto. L’amicizia è finita.
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Eppure un tempo i due presidenti avevano addirittura un filo diretto: "È una linea protetta che usiamo continuamente, anche due volte alla settimana". Poi ci sono le foto, quella di loro due col colbacco nella foresta moscovita di Davidovo a 21 gradi sotto zero nel 2003, quella in cui mangiano nel 2014 il tartufo fino alle 3 di notte nella casa di via Rovani a Milano, loro due che giocano con Dudù. Berlusconi disse alle due figlie di Putin: "Chiamatemi zio". E le figlie di Silvio ricambiavano: "Zio Vlad".
"Insieme a lui avevamo fatto finire, grazie alla mia idea della stretta di mano tra Putin e Bush a Pratica di mare, la Guerra Fredda", racconta Berlusconi. Ma adesso lo Zar fa tutto di testa sua. "Ho conosciuto Putin vent' anni fa e mi è sempre sembrato un uomo di democrazia e di pace. Purtroppo non si è rivelato così, mi sono proprio sbagliato".