Vladimir Putin, disastro dell'armata russa in Ucraina. Salta la mega parata del 9 maggio? La voce dal Cremlino
Mentre gli ucraini e gli occidentali si preparano alla grande battaglia che dovrebbe cominciare nel Donbass, ormai ritenuto come il nuovo obiettivo fortemente ridimensionato di Vladimir Putin che solo un mese fa puntava a conquistare tutta l'Ucraina, la tensione al Cremlino è altissima. L'esito del negoziato, e la disponibilità stessa di Mosca a trattare, riporta La Stampa in un retroscena, dipenderà infatti dalla capacità delle sue truppe di strappare all'Ucraina almeno una parte di territorio che si possa in qualche modo presentare come una vittoria davanti ai russi entro il 9 maggio, giorno dell'anniversario della vittoria su Hitler che per lo Zar è una sorta di culto. Altrimenti potrebbe essere messa in forse la stessa celebrazione.
Del resto il portavoce del presidente russo, Dmitry Peskov, ha ammesso "significative perdite" tra i soldati russi e ha parlato di"tragedia enorme", scatenando l'ira di Putin e dei falchi del Cremlino. All'interno del gruppo dirigente russo sarebbe in corso una feroce resa dei conti. Con i falchi - Ramzan Kadyrov e Vladimir Solovyov - che vogliono andare fino in fondo a questa "operazione militare speciale" - e le colombe, come Peskov appunto e la governatrice della banca centrale russa Elvira Nabiullina.
Gennady Gudkov, ex deputato ed ex ufficiale del Kgb diventato oppositore di Putin, rivela che un generale dell'Fsb, responsabile dell'intelligence che doveva preparare la guerra, è stato arrestato. Kyrylo Budanov, capo dello spionaggio militare ucraino, sostiene che i soldati russi stanno ricompattando i ranghi nei dintorni di Izyum, la città chiave verso il Donbass. Il Cremlino pare che abbia deciso di affidare l'operazione nel Sud-Est al generale Aleksandr Dvornikov, un comandante che ha combattuto in Siria.
"Ha fatto fuori il suo negoziatore". Toni Capuozzo, cosa non torna su Zelensky | Video