Kramatorsk, Domenico Quirico: "Per i bambini?". La verità sul missile Torchka-U: il messaggio in codice
Sul missile che ha provocato la morte di dieci bambini alla stazione di Kramatorsk, c'era una scritta in cirillico, in lettere bianche: "Per i bambini. È ancora lì, ben visibile, su un rottame dell'ordigno. Come scrive Domenico Quirico su La Stampa, "da qualunque punto di partenza si parta", "nelle prime ricostruzioni della colpa che diventano furibonde accuse ucraine di strage ancor più oscena e dinieghi indignati dei russi, si arriva sempre stremati alle stesse tenebre". Si arriva a quell'abisso che è un missile con la scritta "per i bambini". "Come è possibile fare questo?", si chiede il giornalista.
Perché se è vero che è "una vecchia, orribile abitudine della guerra quella di dedicare le bombe", durante la seconda guerra si scriveva: "Churchill questa è per te...", "Hitler stiamo arrivando...", "Mussolini trema...". Ma erano appunto contro "simboli del nemico, dittatori, presidenti, generali". Qui invece, sottolinea Quirico, "c'è una mano che ha preso un barattolo di vernice bianca e ha vergato sul cilindro del missile non 'Per Zelensky', 'Per il battaglione Azov' o anche 'Per Putin'. Ha scritto la parola 'bambini'".
Un orrore totale, "il linguaggio umano sembra riportato alla sola violenza. Ridotto a queste sillabe non c'è appiglio a cui si possa far ricorso: crudeltà perversione sfregio vendetta idiozia follia? Nessun riferimento umano, nessun appoggio. Non si sa cosa dire", "terrore, vergogna, dolore. No, non si riesce a dire nulla". Per bambini si può leggere in due modi opposti: "Missile destinato ai vostri bambini o missile che vendica i bambini che voi avete ucciso". Ora non ci resta che scoprire la verità, "a qualunque costo, subito, ora", "per non tradire noi stessi tradendo quei morti bisogna punire", conclude amaro Quirico.